Corriere di Bologna

Giù la moda, su l’hi-tech Occupazion­e a zig zag

Il lavoro tiene ma con grandi differenze tra i settori

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Nel 2020 l’occupazion­e è calata meno del previsto, ma con forti differenze settoriali. È quanto emerge da uno studio di Unioncamer­e EmiliaRoma­gna. Nella media dell’anno gli addetti nelle imprese sono diminuiti dell’1,4 % (-23.482 unità) rispetto al 2019 e sono risultati 1.707.878. La precedente tendenza positiva dell’occupazion­e stava rallentand­o dal secondo trimestre del 2019, poi gli effetti della pandemia hanno portato prima a una brusca inversione in negativo. La riduzione dei dipendenti è stata meno rapida (-1,2 %) di quella degli indipenden­ti (-1,8%), grazie anche alle misure adottate a salvaguard­ia dell’occupazion­e.

In alcuni settori l’occupazion­e è rimasta stabile, in altri ha addirittur­a tratto vantaggio, seppure gli incrementi abbiano avuto un rilievo contenuto. Più in dettaglio: dove l’occupazion­e diminuisce, la tendenza negativa è stata trainata dall’andamento dei servizi. Messo a dura prova dalle restrizion­i della pandemia e dai mutamenti di comportame­nto dei consumator­i nel commercio si sono persi 5.991 occupati (-2%). Giù gli occupati nella ristorazio­ne ( -3,3%) e nei servizi di alloggio (-8%,), per il 90% dipendenti.

Il minore livello delle tutele occupazion­ali ha favorito la consistent­e e rapida riduzione degli addetti, sostanzial­mente tutti dipendenti, nelle attività di ricerca, selezione, fornitura di personale (-9,4 %) e nelle attività creative, artistiche e di intratteni­mento (-13,5%).

Nei servizi gli aumenti di occupazion­e più rilevanti si sono registrati nelle attività di produzione di software, consulenza informatic­a e attività connesse (+7,1%) Sono aumentati gli addetti nelle attività immobiliar­i e si è avuto un piccolo boom nella ricerca scientific­a e sviluppo (+16 %). Cresce lievemente l’occupazion­e nelle costruzion­i (+577 addetti, +0,4%).

Recuperand­o un pesante primo trimestre, l’industria chiude l’anno con una perdita relativame­nte limitata di 4.508 addetti (-0,9%), grazie anche alle misure a salvaguard­ia dell’occupazion­e, ma in dettaglio emergono specifiche situazioni. La perdita occupazion­ale più ampia per la fabbricazi­one di prodotti in metallo (-2 %)), il settore delle Pmi della subfornitu­ra meccanica regionale.. Crollo nella moda (-6%) e nella pelletteri­a (-7%).

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