Bella, brutta, magica, distratta Ma quante Virtus ci sono?
La Segafredo avanti contro Treviso anche se ha convinto solo a tratti. Domani sera gara 3 al Palaverde
Dieci anni per tornare a vincere una partita di playoff, ventiquattro ore per una doppietta che avvicina a un passaggio del turno che a sua volta manca da quattordici anni. Il 2-0 su Treviso, dopo le prime due partite giocate alla Segafredo Arena, regala alla Virtus il primo match point per approdare in semifinale già domani sera al PalaVerde in una serie che sembra scontata per la differenza di forze in campo ma che dopo gara 2 ha restituito qualche speranza alla De’ Longhi. Alle vittorie nette, nelle rispettive prime due partite di quarti di finale, di Milano su Trento e Brindisi su Trieste in molti pensavano si sarebbero accodati anche i bianconeri nel terzo incrocio abbastanza segnato di questo primo turno playoff che propone solo Venezia-Sassari come confronto fra pari grado, con il 2-0 della Reyer che sarebbe potuto tranquillamente essere uno 0-2 a favore dei sardi.
Una superiorità che la Virtus aveva evidenziato in gara 1, vincendo di 19 e portando a 74 punti complessivi in quel momento lo scarto delle tre gare stagionali disputate contro la squadra di Menetti, soffrendo invece terribilmente in gara 2 quando il più sembrava fatto — sul +15 a 14’ dal termine — e vincendo in volata grazie alle prodezze di Belinelli. Le stelle bianconere non sono state a guardare in questi primi due episodi: la guardia di San Giovanni in Persiceto è stata fin qui il migliore giocatore della serie, Teodosic ha pennellato con le sue visioni innescando a turno tutti i compagni. Eppure, quei passaggi a vuoto che si ripetono non fanno dormire sonni tranquilli e venerdì sera potevano costare carissimo. Le palle perse continuano a essere un problema irrisolto per la squadra di Djordjevic. Sono state 22 in gara 1 e 16 in gara 2 ma in entrambe le partite la metà sono arrivate in un unico quarto, il secondo giovedì con 11 e il primo venerdì con 8. Una Virtus che continua a mostrare due facce all’interno della stessa partita, come indica anche la difesa. In gara 1 si è passati dai 43 punti subiti nel primo tempo ai 29 della ripresa, in gara 2 sono stati 33 nella prima metà ma 50 dopo l’intervallo.
Su questo continua a lavorare Djordjevic, che ha visto entrare nella serie la Segafredo con l’atteggiamento giusto per poi perdersi quando forse ha ritenuto fosse tutto facile peccando di presunzione. Se l’andamento delle due partite fosse stato ribaltato questo 2-0 avrebbe probabilmente rinforzato la superiorità con la quale la Virtus è entrata nella serie, per struttura, talento e risultati precedenti. Uscendo da una gara 2 vissuta sul filo del rasoio la sensazione è invece dolceamara e potrebbe non essere un male per un gruppo che ha probabilmente bisogno di sentirsi sempre sotto pressione per essere concentrato e sul pezzo, come lo è stato in gara 1 dopo la brutta chiusura di regular season tre giorni prima.
Djordjevic Siamo 2-o e bisogna recuperare le energie Vorrei più letture e meno inerzia, a volte vedo gli stessi errori ma sono i playoff, analizziamo e andiamo avanti