La voce di Stratos racchiusa in archivio a Ravenna
Una voce dirompente coltivata con lunghi studi su vocalità e fonazione e ricerche di etnomusicologia ed estensione vocale. È quella di Demetrio Stratos, cofondatore nel 1971 degli Area, con il suo mix di prog, jazz d’avanguardia e ricerca. Ora l’archivio musicale del cantante scomparso nel 1979, a 34 anni, arriverà in Emilia-Romagna. Dopo alcuni contatti anche con il Museo della Musica e il Teatro San Leonardo di Bologna, sarà Ravenna a ospitare lo spazio memoriale dedicato a Efstràtios Demetriou, nato ad Alessandria d’Egitto e poi trasferitosi nel 1962 con la famiglia di origine greca a Milano.
Regione Emilia-Romagna e Comune di Ravenna hanno infatti ultimato l’acquisizione dell’archivio composto da registrazioni audio e video, lettere, documenti, manifesti, ma pure oggetti personali, documentazione manoscritta, appunti, fotografie, abiti, oggetti utilizzati durante i concerti e le performance, libri e dischi dello sperimentatore e musicologo. Da collocare a Palazzo Malagola, in via di Roma 118, nell’omonimo Centro di ricerca vocale e sonora, diretto dall’attrice Ermanna Montanari e da Enrico Pitozzi di Unibo. Un luogo munito di sale di studio e ascolto, un polo di archivi con stanze per la raccolta, digitalizzazione e diffusione di materiali sonori d’arte che sarà inaugurano in novembre.
«La Regione — sottolinea l’assessore alla Cultura Mauro Felicori — ha una vocazione alla conservazione degli archivi e quello di Stratos è un tesoro di virtuosismi e prove del grande artista, passato dal pop con i Ribelli alla musica totale degli Area, fino alle estreme sperimentazioni da solista per divulgare e condividere sonorità che attingevano a tradizioni molto lontane. Una bellissima operazione, condotta con il fondamentale contributo della moglie Daniela Ronconi Demetriou e della figlia Anastasia, che ringraziamo, e degli amici di Demetrio, Paolo Spedicato, Janete El Haouli, Thalia Istikopoulou e Matteo Belli». «Stratos con la sua voce — aggiunge Ermanna Montanari — è in grado di attivare in noi l’esperienza del sacro. Stiamo costruendo a Malagola una stanza immersiva aperta al pubblico, per poter sprofondare fino a ferirci nell’ascolto delle sue pratiche liberatorie». Paolo Spedicato, amico di Stratos, ricorda che a differenza dell’archivio ravennate, a Genova il progetto di un polo dedicato ai cantautori italiani è ancora al palo. L’assessore Felicori ribatte pronto: «Facciamo noi anche quello, non c’è problema. L’Emilia-Romagna è una capitale mondiale della formazione, anche sulle voci».
Felicori
«Tesoro di virtuosismi e prove che arricchisce la nostra vocazione a conservare»