Morandi a Sanremo nel segno di Jova
Il cantante è tornato alla kermesse con «Apri tutte le porte» La sorpresa, il viaggio con Anna, l’abbraccio con Amadeus davanti all’Ariston Il conduttore: «Ho chiamato i miei amici». Gianni accorre: «Belle canzoni»
Gianni ha fatto gol. Ha spiazzato. Un contropiede di quelli che te li sogni, te li vedi e te li rivedi. Gianni chi? Ma Morandi, che domande. Il bello è che della sua partecipazione al Festival di Sanremo, ieri sera, diciamo notte, da orario da discoteca sulla riviera romagnola, al suo folto popolo lo ha sussurrato piano piano.
Andando con ordine, giusto una settimana fa postava sui suoi seguitissimi social il «bellissimo» concerto all’Unipol Arena «del grande Claudio», che sta per Baglioni. Passano le ore e te lo ritrovi in una trattoria in posa con Orsolini, Calafiori e de Silvestri. E forza Bologna. Un passaggio ad Arte Fiera e subito dopo scopri un’immagine di Amadeus e Fiorello. Pensi: vuoi vedere che? Invece temporeggia. Scrive «stasera inizia il Festival di Sanremo e come molti milioni di italiani me lo guarderò da casa, insieme ad Anna» e si dice sicuro che sarà una grande edizione, la quinta dell’amico Amadeus. Conclude con un «evviva» e con un altro scatto di lui incollato alla tv e Mengoni e Amadeus in primo piano.
«Forti questi ragazzi». Ok, ma poi? Ce la racconterà giusta? E infatti rieccolo con Anna in un ristorante, il giorno dopo, «in viaggio verso Sanremo», belli, felici, innamorati. Che dire poi dei suoi ascolti viaggianti in cui si percepiscono (dal telefonino) i brani di Annalisa, The Kolors e, in una trattoria, Loredana Berté? Da casa aveva già esclamato: «Belle le canzoni!», ma quelle saranno le sue preferite o sarà un caso? Comunque sia, in un orario che solo chi ha falsato una carta d’identità come la sua può permettersi – 79 anni? Ma a chi la racconta? – eccolo, giusto dopo l’esibizione dei più ragazzacci in gara, La Sad, conquistare il palco l’anno dopo la co-conduzione del festival e a due dalla partecipazione con Apri tutte le porte, il brano con cui arrivò terzo. Quel brano che apriva le porte alla speranza era un inno collettivo dopo la pesantezza della pandemia, ma anche un dono che l’autore, Lorenzo Jovanotti, offriva all’amico in ospedale per un’ustione alle mani. Oggi che la malasorte ha colpito Jovanotti, reduce da un lungo ricovero e un delicato intervento che si spera lo porterà di nuovo a camminare in seguito al brutto incidente della scorsa estate, arriva il beau geste dell’amico. L’Ariston, ovvio, è letteralmente impazzito. Porte aperte. Spalancate. Lui, le sue mani grandi che sembrano abbracciare il mondo e un sorriso largo così.
A leggerla diversamente, questa è anche una bella festa di amicizia. Proprio l’altroieri in conferenza stampa Amadeus aveva annunciato la presenza dell’eterno ragazzo da Monghidoro. Un annuncio dato come fosse una gaffe quando un giornalista gli ha chiesto se avesse invitato i suoi amici, tra cui Jovanotti. Lo dico? Non lo dico?, sembrava pensare. Sì, beh, Gianni l’ha chiamato. «Gli ho detto: se non hai impegni, giovedì fai un salto». Segue risatina di chi la sa lunga. Infatti eccoli qua. Amadeus al quinto festival consecutivo. Gianni al terzo. Al Tg delle 20 si abbracciano davanti all’Ariston tra selfie e pronostici. E stai a vedere che questa loro avventura non sarà l’ultima. Porte aperte. Spalancate.