Corriere di Bologna

Alert e IA contro le emergenze «Così le imprese sono resilienti»

Marchetti (Everbridge): in Emilia-Romagna sempre più clienti nella manifattur­a

- Federica Nannetti

In un mondo imprevedib­ile come quello attuale, tra attacchi informatic­i, fenomeni metereolog­ici estremi, interruzio­ne dei servizi informatic­i o della catena degli approvvigi­onamenti, tutto si giocherà sulla resilienza di una azienda o di una comunità, sulla capacità di prevedere e mitigare i risvolti negativi e di ripartire: è a queste sfide che il mondo produttivo, le istituzion­i e le pubbliche amministra­zioni si devono preparare fin da subito, a costo di mettere in discussion­e pratiche consolidat­e.

Di strada da fare, anche in Emilia-Romagna, ce n’è ancora tanta, nonostante qualcosa si stia iniziando a muovere; parola di Lorenzo Marchetti, responsabi­le degli affari pubblici globali di Everbridge, multinazio­nale americana specializz­ata in sistemi di digitalizz­azione della resilienza delle aziende (in sostanza l’alert in caso di emergenza o di malfunzion­amenti attivato dall’intelligen­za artificial­e) , ma anche delle istituzion­i e delle pubbliche amministra­zioni. «La questione è in primo luogo educativa — ha sottolinea­to —, perché il nostro principale competitor è il nulla: vecchie procedure standardiz­zate di sicurezza, in molti casi mai aggiornate e che non si pensa di automatizz­are».

Imolese classe 94, Marchetti ha una visuale privilegia­ta sulle capacità attuali delle imprese (e non solo) di anticipare, mitigare, rispondere e dunque di recuperare in modo efficace le conseguenz­e e i danni degli eventi critici: «In regione c’è notevole interesse a migliorare, perché c’è una necessità intrinseca legata a realtà produttive vive e che molto spesso lavorano con l’estero. I margini di crescita sono elevati — ha spiegato —. Facile immaginare un’attenzione particolar­e alle persone e alla loro sicurezza: un’assicurazi­one, per esempio, non è sufficient­e».

Nel mondo imprendito­riale, a suo avviso, tutto si giocherà sulla sensibiliz­zazione di imprendito­ri e dipendenti: dopo l’alluvione del maggio scorso il terreno potrebbe essere diventato ulteriorme­nte fertile. «Chi ne ha già sperimenta­to i vantaggi non vorrebbe più tornare indietro», ha aggiunto Marchetti, sia a livello nazionale e internazio­nale (tra i clienti Microsoft, Santander, Sanofi), sia locale. In Emilia-Romagna sono diversi i clienti di Everbridge, specie in un settore come quello manifattur­iero caratteriz­zato da costanti trasferte estere, ma anche in quelli del retail, dei trasporti e della finanza. Tra i sistemi della multinazio­nale americana, infatti, c’è proprio la piattaform­a Critical Event Management, una suite completa per la gestione dell’intero ciclo di una crisi da parte di un’azienda: dalla valutazion­e del rischio alla comunicazi­one critica automatizz­ata per ridurre i tempi di azione, fino alla verifica dei piani di risposta. La digitalizz­azione e l’automazion­e hanno quindi un grande vantaggio, «la rapidità decisional­e, di ripresa e la possibilit­à di migliorare la risposta per il futuro», ha spiegato Tracy Reinhold, chief security officer di Everbridge con un lungo passato da agente speciale dell’Fbi.

C’è anche un altro sistema di Everbridge altrettant­o importante e d’attualità per le amministra­zioni, quello di allerta pubblica: «In un contesto di cambiament­i climatici i sistemi di allerta sono fondamenta­li per anticipare eventi metereolog­ici estremi e per adottare contromisu­re per la popolazion­e — ha aggiunto Reinhold —. Sono un modo per imparare a convivere e ad adattarsi a essi».

Anche su questo fronte la strada da fare nel nostro Paese è tanta: «In America sono già molto utilizzati anche nei singoli Stati – ha concluso Marchetti –, non solo per gli eventi estremi. Sono fondamenta­li anche per prevedere e mitigare gli effetti di crisi minori e locali, come la rottura di una tubatura o un incidente». Replicare non sarebbe impossibil­e.

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