Alert e IA contro le emergenze «Così le imprese sono resilienti»
Marchetti (Everbridge): in Emilia-Romagna sempre più clienti nella manifattura
In un mondo imprevedibile come quello attuale, tra attacchi informatici, fenomeni metereologici estremi, interruzione dei servizi informatici o della catena degli approvvigionamenti, tutto si giocherà sulla resilienza di una azienda o di una comunità, sulla capacità di prevedere e mitigare i risvolti negativi e di ripartire: è a queste sfide che il mondo produttivo, le istituzioni e le pubbliche amministrazioni si devono preparare fin da subito, a costo di mettere in discussione pratiche consolidate.
Di strada da fare, anche in Emilia-Romagna, ce n’è ancora tanta, nonostante qualcosa si stia iniziando a muovere; parola di Lorenzo Marchetti, responsabile degli affari pubblici globali di Everbridge, multinazionale americana specializzata in sistemi di digitalizzazione della resilienza delle aziende (in sostanza l’alert in caso di emergenza o di malfunzionamenti attivato dall’intelligenza artificiale) , ma anche delle istituzioni e delle pubbliche amministrazioni. «La questione è in primo luogo educativa — ha sottolineato —, perché il nostro principale competitor è il nulla: vecchie procedure standardizzate di sicurezza, in molti casi mai aggiornate e che non si pensa di automatizzare».
Imolese classe 94, Marchetti ha una visuale privilegiata sulle capacità attuali delle imprese (e non solo) di anticipare, mitigare, rispondere e dunque di recuperare in modo efficace le conseguenze e i danni degli eventi critici: «In regione c’è notevole interesse a migliorare, perché c’è una necessità intrinseca legata a realtà produttive vive e che molto spesso lavorano con l’estero. I margini di crescita sono elevati — ha spiegato —. Facile immaginare un’attenzione particolare alle persone e alla loro sicurezza: un’assicurazione, per esempio, non è sufficiente».
Nel mondo imprenditoriale, a suo avviso, tutto si giocherà sulla sensibilizzazione di imprenditori e dipendenti: dopo l’alluvione del maggio scorso il terreno potrebbe essere diventato ulteriormente fertile. «Chi ne ha già sperimentato i vantaggi non vorrebbe più tornare indietro», ha aggiunto Marchetti, sia a livello nazionale e internazionale (tra i clienti Microsoft, Santander, Sanofi), sia locale. In Emilia-Romagna sono diversi i clienti di Everbridge, specie in un settore come quello manifatturiero caratterizzato da costanti trasferte estere, ma anche in quelli del retail, dei trasporti e della finanza. Tra i sistemi della multinazionale americana, infatti, c’è proprio la piattaforma Critical Event Management, una suite completa per la gestione dell’intero ciclo di una crisi da parte di un’azienda: dalla valutazione del rischio alla comunicazione critica automatizzata per ridurre i tempi di azione, fino alla verifica dei piani di risposta. La digitalizzazione e l’automazione hanno quindi un grande vantaggio, «la rapidità decisionale, di ripresa e la possibilità di migliorare la risposta per il futuro», ha spiegato Tracy Reinhold, chief security officer di Everbridge con un lungo passato da agente speciale dell’Fbi.
C’è anche un altro sistema di Everbridge altrettanto importante e d’attualità per le amministrazioni, quello di allerta pubblica: «In un contesto di cambiamenti climatici i sistemi di allerta sono fondamentali per anticipare eventi metereologici estremi e per adottare contromisure per la popolazione — ha aggiunto Reinhold —. Sono un modo per imparare a convivere e ad adattarsi a essi».
Anche su questo fronte la strada da fare nel nostro Paese è tanta: «In America sono già molto utilizzati anche nei singoli Stati – ha concluso Marchetti –, non solo per gli eventi estremi. Sono fondamentali anche per prevedere e mitigare gli effetti di crisi minori e locali, come la rottura di una tubatura o un incidente». Replicare non sarebbe impossibile.