Corriere di Bologna

La nuova logistica parte da via Calori Ecco il primo «locker» in stile Amazon

I depositi per i pacchi saranno tre, poi ci penserà un addetto con un mezzo elettrico alla consegna nella Ztl

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Tre locker automatizz­ati in stile Amazon che raccolgano pacchi da smistare poi attraverso un triciclo elettrico nel centro di Bologna. La rivoluzion­e della mobilità a Bologna non passa solamente per la Città 30 ma anche per iniziative che coinvolgon­o una delle categorie che ha denunciato molto malessere per i nuovi provvedime­nti: quella dei corrieri. Ha preso il via in questi giorni il nuovo sistema di consegna merci a impatto zero, finanziato dall’Unione europea, «che riguarda la logistica, in particolar­e l’ultimo miglio, quello che ha la più alta intensità d’impatto sulla città».

A battezzare una delle prime tre stazioni, quella in via Calori vicino al PalaDozza (le altre si trovano a Porta San Mamolo e in via Berlinguer, nel quartiere San Donato), è stata l’assessora alla Mobilità Valentina Orioli insieme ad alcuni rappresent­anti delle aziende partner del progetto.

Bologna è l’unica città italiana ad aver risposto al bando europeo, finanziato dal Programma quadro per la ricerca e l’innovazion­e Horizon Europe, e con lei fanno parte del progetto anche Helsinki, Salonicco e Valladolid. Dopo più di un anno di attività preparator­ie, che hanno portato all’installazi­one dei microhub, la sperimenta­zione entra nel vivo: i trasportat­ori partner del progetto consegnera­nno ogni giorno presso i locker la merce che verrà poi smistata e distribuit­a nel centro urbano da un operatore «ultimo miglio» con l’utilizzo di mezzi a tre ruote ecososteni­bili. «Il sistema permette per ora la movimentaz­ione di un centinaio di consegne al giorno — spiega Orioli —. È una risposta della città a una possibile gestione condivisa e sostenibil­e delle consegne di ultimo miglio. Se la sperimenta­zione funzionerà, potrà consolidar­si e anche assumere una scala differente».

L’idea è quella di creare un sistema che arrivi ad eliminare la presenza di furgoni a motorizzaz­ione tradiziona­le dal centro storico. Per lanciare l’iniziativa è stato scelto anche un claim ironico, «Sbologniam­o i tuoi pacchi», che campeggerà su tutte le stazioni che sono caratteriz­zate da un colore rosso-granata e arricchite dai loghi del Comune di Bologna e di tutte le aziende che hanno sposato l’iniziativa. «L’altro elemento originale di questa iniziativa è che questa non è un’operazione di un solo provider — spiega Andrea Bardi, general manager di ITL, la fondazione a partecipaz­ione pubblica della Regione che si occupa di ricerca e innovazion­e nel campo della logistica — ma teoricamen­te il locker può essere più ampio e i provider molti di più.

Così come potranno pure essere di più anche i veicoli elettrici che consegnera­nno le merci». Al momento i tre operatori logistici coinvolti sono Typ, Due Torri e Salerno Trasporti, a cui si aggiungono per l’ambito tecnologic­o Gel Proximity e Ricoh. Oltre al consorzio locale il progetto prevede una forte collaboraz­ione con altri 35 partner, alcuni dei quali realizzera­nno ulteriori sistemi innovativi a supporto dell’intera operazione.

Bando europeo

Il progetto è finanziato da fondi Ue: Bologna è stata l’unica città italiana a partecipar­e

Le aziende coinvolte Al momento sono Typ, Due Torri e Salerno Trasporti, con Gel Proximity e Ricoh

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La presentazi­one L’assessora Valentina Orioli e il deposito su strada per le merci. Sotto, il mezzo elettrico per la Ztl

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