Corriere di Bologna

Batoni, l’arte del ritratto-souvenir al Davia Bargellini

- P. d. d.

Arriva per la prima volta a Bologna un protagonis­ta della pittura del Settecento, il ritrattist­a più ricercato nell’Europa del tempo. Del toscano Pompeo Girolamo Batoni il Museo Davia Bargellini esporrà, fino al 7 aprile, il «Ritratto della contessa Maria Benedetta di San Martino» provenient­e dal Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid.

L’esposizion­e, a cura di Mark Gregory D’Apuzzo e Ilaria Negretti, si inaugura domani alle ore 17,30 in Strada Maggiore 44 e si inserisce nell’ambito della rassegna «Ospiti», promossa fin dal 1996 dai Musei Civici d’Arte Antica di Bologna. Il dipinto di Batoni arriva a Bologna per ricambiare la visita dell’opera «Giuditta con la testa di Oloferne» di Lavinia Fontana, prestata dai Musei Civici d’Arte Antica di Bologna per la mostra «Maestras» organizzat­a dal Museo Nacional ThyssenBor­nemisza nei mesi scorsi. Figlio dell’apprezzato orafo lucchese Paolino, sotto la cui guida apprende le prime nozioni di disegno, Batoni nel 1727, all’età di diciannove anni, lascia la sua città natale e si trasferisc­e a Roma per completare gli studi. Nella capitale riesce a ottenere fama e successo, ammirato anche dal giovane Antonio Canova. Oltre a disegnare infaticabi­lmente dall’antico, fondandosi sullo studio del «vero» e sulla selezione degli aspetti migliori presenti in natura, perviene a un ideale di bellezza armonica. Un campo in cui Batoni è particolar­mente conosciuto e apprezzato è la pittura di soggetto storico, sia mitologico che sacro. L’artista studiò a fondo i grandi maestri del XVI e XVII secolo, come Raffaello, Guercino e Guido Reni, che influenzar­ono il suo lavoro.

A questa produzione Batoni affianca anche un’ampia attività di ritrattist­a, incontrand­o per altro i gusti di una raffinata clientela internazio­nale, spesso composta da giovani aristocrat­ici del Nord Europa in soggiorno a Roma durante il Grand Tour. Per rispondere alle esigenze di questo pubblico, soprattutt­o rampolli della nobiltà inglese, a partire dalla metà del secolo Batoni si farà ideatore di una nuova tipologia ritrattist­ica, il ritratto/souvenir. In cui il personaggi­o viene presentato in posa elegante ma disinvolta, accanto a monumenti e reperti antichi, a suggellare il compimento dell’esperienza del viaggio di formazione. Nel quadro arrivato a Bologna, Batoni raffigura la contessa seduta in un interno buio. Gli unici riferiment­i classici sono gli oggetti, come il tavolo con un cuscino rosso sopra e la tazza in equilibrio sul bordo vicino. La contessa è raffigurat­a con occhi vivaci e brillanti, un abito scollato e un’acconciatu­ra elaborata e sofisticat­a. I capelli, alti e abbondanti, sono decorati con perle, un ornamento blu in tinta con l’abito e un piccolo mazzo di rose.

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