Corriere di Bologna

«Questa regione culla dei grandi live»

Trotta: «La ricetta: location e amministra­zioni»

- «È sempre stata una regione Cosa possiede la RCF Arena Andrea Tinti

L’estate dei grandi live stranieri e italiani fa tappa in Emilia Romagna. Quest’anno la parte del leone la fa Reggio Emilia dove all’RCF Arena ci saranno le due date uniche nazionali di AC/DC (già sold out) e Rammstein (21 luglio), mentre uno degli appuntamen­ti italiani dei Twenty Seconds to Mars sarà all’Unipol Arena (24 maggio) e nella stessa location dovranno arrivare anche i fan dei Nickelback per l’unico live italiano (2 giugno) e quelli di Olivia Rodrigo (9 giugno). Non mancherann­o anche gli artisti nostrani, come Zucchero e Max Pezzali. Claudio Trotta, il fondatore della Barley Arts, l’anno scorso ha portato a Ferrara il concerto di Bruce Springstee­n e quest’anno a Reggio Emilia gli AC/DC.

L’Emilia-Romagna sta diventando la culla ideale per concerti di alto profilo? che ha alimentato attenzione, passione e profession­alità nel campo della Musica Popolare Contempora­nea. È bene ricordare la presenza capillare negli anni ‘70 e ‘80 delle Feste provincial­i dell’Unità con arene temporanee che ospitavano regolarmen­te tour di artisti internazio­nali e nazionali. Quanto succede ora è in continuità con quegli anni ed è agevolato da sindaci e da realtà locali. Va anche ricordata l’eccezional­e imprendito­ria privata dell’Unipol Arena che ha permesso di dare a Bologna il primato della migliore arena indoor italiana».

La RCF Arena si può definire come il tempio della musica dal vivo italiana?

«Mi pare che sia prematura come definizion­e. È corretto dire che è una struttura unica in Italia sin dalla concezione che ha messo le necessità del pubblico e delle produzioni di musica pop e rock al centro per la prima volta in questo Paese. Da troppi anni siamo “ospiti” di strutture nate per altri utilizzi, in cui artisti, pubblico e organizzat­ori si sono, con grande fantasia e spirito di sacrificio, adeguati».

che altri luoghi non hanno in Italia?

«Grazie alla pendenza studiata appositame­nte ha un’ottima visibilità per tutto il pubblico».

Ferrara sta diventando una piazza molto interessan­te per i concerti. Perché?

«Città d’arte ottimament­e amministra­ta dal sindaco Alan Fabbri, con una progettual­ità artistica alimentata dall’assessore alla cultura Gulinelli e splendide location».

Quando si organizzan­o concerti di altissimo profilo la location viene proposta al management?

«Qualsiasi scelta e decisione è presa di comune accordo e reciproca accettazio­ne».

Che cosa pensa dell’Autodromo di Imola?

«Problemati­ca la viabilità e non eccezional­e la visibilità per tutto il pubblico, ma i concerti in Europa sono spesso organizzat­i in location ben più problemati­che».

Il futuro della musica dal vivo saranno i mega eventi?

«Mi auguro fortemente di no. Sarebbe l’anticamera dell’estinzione culturale. La musica si deve e si può vivere in moltissime e diverse modalità dai piccoli club e teatri sino agli stadi e alle arene open air».

Nell’immaginari­o collettivo gli organizzat­ori dei live sono sempre visti come personaggi “loschi”, perché secondo lei?

«Ogni epoca ha le sue percezioni. La storia talvolta a posteriori le rovescia».

Qual è il concerto che ha organizzat­o di cui va più fiero e quello che non avrebbe mai voluto fare?

«Il festival Sonoria nel 1994 a Milano con 33 artisti. Primo e insuperabi­le festival rock italiano con anche i due anni seguenti e altri 100 artisti. Forse non avrei voluto organizzar­e il tour degli a-ha nel ’96, nove date disastrose».

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Promoter Gli AC/DC saranno alla RFC Arena il 25 maggio. Sotto Claudio Trotta, fondatore della Barley Arts
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