Verde, orti, formazione: ok alla delibera ambiente
Via libera in Comune alle richieste dell’Assemblea sul clima. Ma è polemica sul Passante
Campagne di sensibilizzazione, amministratori di condominio formati ad hoc sui temi ambientali, un rafforzamento consistente della mobilità sostenibile nei percorsi casascuola, più aree verdi e più orti per l’autoproduzione a chilometro zero, un monitoraggio costante sul tema dell’alluvione. Il consiglio comunale ha approvato ieri la delibera che contiene (quasi integralmente) le indicazioni arrivate dall’assemblea cittadina sul clima, costituita da cittadini chiamati a campione, dopo mesi di lavoro tra maggio e novembre del 2023. Certo resta in sottofondo, per quasi ogni raccomandazione arrivata dall’assemblea cittadina, il tema delle risorse: nella delibera viene sottolineato più volte da Palazzo d’Accursio che per alcuni interventi (onerosi), per quanto condivisibili nel principio e negli obiettivi, bisogna valutare le risorse disponibili. Ma il risultato politico, per l’assemblea è fuori discussione, visto che la delibera mette nero su bianco che le raccomandazioni e le proposte dei cittadini devono diventare «parte integrante del Contratto climatico da sottoporre all’Unione europea nell’ambito della Missione Climatica per la neutralità al 2030, quale rilevante contributo scaturito dal percorso partecipativo».
In tutte e sei le raccomandazioni, divise per punti, arrivate dall’assemblea cittadina sul clima spicca il tema dell’informazione e della formazione della cittadinanza. A partire dalle scuole fino ad arrivare agli amministratori di condominio. «Si valuta di accogliere pienamente — c’è scritto nella delibera di Palazzo d’Accursio — tutte le iniziative di sensibilizzazione attiva, obiettivo pienamente condiviso come prioritario dall’amministrazione, rafforzando le attività già intraprese per aumentare la consapevolezza in tutte le fasce d’età».
Se l’assemblea cittadina per il clima chiede che si intensifichi in città la presenza dei mercati rionali e vengano limitate le licenze per la grande costruzione e le catene, Palazzo d’Accursio con la sua delibera si impegna a trovare più spazi e aree pubbliche per valorizzare la produzione locale, ma non recepisce la parte sullo stop alle grandi catene, non avendo su questo il Comune margini di manovra.
Via libera a più piste ciclabili e alla riqualificazione di quelle esistenti, alle proposte per disincentivare l’utilizzo dell’auto, ma nella delibera non è stata accolta la richiesta di elaborare una Valutazione di impatto sanitario (Vis) sul Passante che «non risulta attuabile sia perché è attivabile esclusivamente dall’Autorità competente per l’approvazione dell’opera sia in ragione della fase di avanzamento, trattandosi di uno studio da attuarsi in fase di progettazione», scrive l’amministrazione. Che precisa: «Avvieremo una collaborazione con l’Ausl per attivare una sorveglianza sanitaria sull’impatto dell’opera sui residenti più esposti». Ma vanno all’attacco le associazioni ambientaliste (Associazione Amo Bologna, Legambiente, Bologna for Climate Justice, Fridays for Future): «La Valutazione di impatto sanitario è stata chiesta nel febbraio 2022 da decine di associazioni e comitati ed è cosa ben diversa dalla sorveglianza proposta dall’amministrazione che verrebbe realizzata durante i cantieri e ad allargamento ultimato. La Vis serve per fare prevenzione, un principio che dovrebbe guidare le amministrazioni locali, ma un’amministrazione senza coraggio rinuncia a tutelare la salute dei bolognesi».
Il nodo risorse Molte delle idee recepite dal Consiglio comunale non hanno copertura economica