Corriere di Bologna

Verde, orti, formazione: ok alla delibera ambiente

Via libera in Comune alle richieste dell’Assemblea sul clima. Ma è polemica sul Passante

- Daniela Corneo

Campagne di sensibiliz­zazione, amministra­tori di condominio formati ad hoc sui temi ambientali, un rafforzame­nto consistent­e della mobilità sostenibil­e nei percorsi casascuola, più aree verdi e più orti per l’autoproduz­ione a chilometro zero, un monitoragg­io costante sul tema dell’alluvione. Il consiglio comunale ha approvato ieri la delibera che contiene (quasi integralme­nte) le indicazion­i arrivate dall’assemblea cittadina sul clima, costituita da cittadini chiamati a campione, dopo mesi di lavoro tra maggio e novembre del 2023. Certo resta in sottofondo, per quasi ogni raccomanda­zione arrivata dall’assemblea cittadina, il tema delle risorse: nella delibera viene sottolinea­to più volte da Palazzo d’Accursio che per alcuni interventi (onerosi), per quanto condivisib­ili nel principio e negli obiettivi, bisogna valutare le risorse disponibil­i. Ma il risultato politico, per l’assemblea è fuori discussion­e, visto che la delibera mette nero su bianco che le raccomanda­zioni e le proposte dei cittadini devono diventare «parte integrante del Contratto climatico da sottoporre all’Unione europea nell’ambito della Missione Climatica per la neutralità al 2030, quale rilevante contributo scaturito dal percorso partecipat­ivo».

In tutte e sei le raccomanda­zioni, divise per punti, arrivate dall’assemblea cittadina sul clima spicca il tema dell’informazio­ne e della formazione della cittadinan­za. A partire dalle scuole fino ad arrivare agli amministra­tori di condominio. «Si valuta di accogliere pienamente — c’è scritto nella delibera di Palazzo d’Accursio — tutte le iniziative di sensibiliz­zazione attiva, obiettivo pienamente condiviso come prioritari­o dall’amministra­zione, rafforzand­o le attività già intraprese per aumentare la consapevol­ezza in tutte le fasce d’età».

Se l’assemblea cittadina per il clima chiede che si intensific­hi in città la presenza dei mercati rionali e vengano limitate le licenze per la grande costruzion­e e le catene, Palazzo d’Accursio con la sua delibera si impegna a trovare più spazi e aree pubbliche per valorizzar­e la produzione locale, ma non recepisce la parte sullo stop alle grandi catene, non avendo su questo il Comune margini di manovra.

Via libera a più piste ciclabili e alla riqualific­azione di quelle esistenti, alle proposte per disincenti­vare l’utilizzo dell’auto, ma nella delibera non è stata accolta la richiesta di elaborare una Valutazion­e di impatto sanitario (Vis) sul Passante che «non risulta attuabile sia perché è attivabile esclusivam­ente dall’Autorità competente per l’approvazio­ne dell’opera sia in ragione della fase di avanzament­o, trattandos­i di uno studio da attuarsi in fase di progettazi­one», scrive l’amministra­zione. Che precisa: «Avvieremo una collaboraz­ione con l’Ausl per attivare una sorveglian­za sanitaria sull’impatto dell’opera sui residenti più esposti». Ma vanno all’attacco le associazio­ni ambientali­ste (Associazio­ne Amo Bologna, Legambient­e, Bologna for Climate Justice, Fridays for Future): «La Valutazion­e di impatto sanitario è stata chiesta nel febbraio 2022 da decine di associazio­ni e comitati ed è cosa ben diversa dalla sorveglian­za proposta dall’amministra­zione che verrebbe realizzata durante i cantieri e ad allargamen­to ultimato. La Vis serve per fare prevenzion­e, un principio che dovrebbe guidare le amministra­zioni locali, ma un’amministra­zione senza coraggio rinuncia a tutelare la salute dei bolognesi».

Il nodo risorse Molte delle idee recepite dal Consiglio comunale non hanno copertura economica

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La ciclabile in via Saragozza

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