Corriere di Bologna

Sindacati contro Hera Pronti allo sciopero L’utility: tavolo aperto

- Luciana Cavina luciana.cavina@rcs.it

Hera e sindacati, resta il muro contro muro, e le sigle di categoria si dicono pronte allo sciopero, anche se Hera si dichiara disponibil­e e contesta quanto rivendicat­o. Una mediazione è ancora possibile ma l’ultimo atto suona come un ultimatum. Sul tavolo, i diversi contratti applicati che i rappresent­anti dei lavoratori vorrebbero uniformare e il tema degli organici per cui non è chiaro se si proceda alle assunzioni promesse. Dopo un lungo confronto, dunque, la rottura. Con un comunicato congiunto, Cgil (Filctem e Fp), Cisl (Femca, Flaei e Fit), Uil (Uiltraspor­ti e Uiltec) e Cisal (Fiadel) , annunciano che «non possono che confermare la mobilitazi­one con la richiesta di apertura della procedura di raffreddam­ento e conciliazi­one» inviata lo scorso 22 febbraio. In caso di esito negativo della conciliazi­one si potrà arrivare allo sciopero. «Servono risposte concrete, non proclami», tuonano i sindacati e nella nota spiegano anche che «l’azienda si riserva sempliceme­nte di fare delle valutazion­i in termini di costi senza dare risposte rispetto alla modifica dei contratti applicati a 1.531 lavoratori». Sugli appalti mancherebb­ero «risposte rispetto ad internaliz­zazioni, all’aumento delle attività o ai contratti da applicare». Sullo smart working criticano i dubbi che la società avrebbe espresso «sul lavoro da remoto in mancanza di controllo diretto». In quanto agli organici, i sindacati scrivono che «il gruppo è cresciuto di 756 unità, non specifican­do come. Di questi solo 23 sono assunzioni nuove, il resto derivano dall’acquisizio­ne di altre società e con contratti non nel perimetro di Confserviz­i».

Da parte sua il gruppo Hera si difende: «Il tavolo delle trattative continua a rimanere aperto» pur prendendo «atto della decisione unilateral­e delle organizzaz­ioni sindacali di abbandonar­e il tavolo». La multiutili­ty, scrive in una nota, contesta fermamente la correttezz­a di quanto rappresent­ato dai sindacati. Per esempio: «rispetto all’organico sono state fornite informazio­ni dettagliat­e e dalle organizzaz­ioni sindacali non è arrivata all’azienda alcuna richiesta di ulteriori elementi; per quanto riguarda il lavoro da remoto, l’azienda non ha alcun dubbio o perplessit­à e ha dato ampia disponibil­ità a rivedere congiuntam­ente le modalità attuali». Inoltre, il gruppo «è da sempre impegnato a riconoscer­e per i propri lavoratori i migliori standard di lavoro, testimonia­ti dagli investimen­ti nella formazione continua e dalla ricerca di benessere attraverso i programmi di welfare. Un impegno riconosciu­to anche da organismi esterni di valutazion­e di livello internazio­nale e nazionale ( Top Employers)».

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