Dagli sprechi all’eccesso di cibo Segré debutta con «Globesity»
Il fondatore di Last Minute Market: «Se ne parla troppo poco»
Un giovane ricercatore dell’Università di Padova dedica la sua tesi di dottorato agli effetti della dieta mediterranea sulla salute. Un tema che lo porta a organizzare un viaggio attraverso i Paesi più rappresentativi del Mare Nostrum, dove la dieta è stata «scoperta» da Ancel Keys negli anni Sessanta, dove si è diffusa ma è sempre meno praticata. Dopo varie peripezie e l’approdo negli Stati Uniti, si renderà conto di essere incappato in un complotto: ricercatori al servizio delle multinazionali di junk food sono i burattinai di una nuova molecola in grado di modificare il metabolismo umano. Una trama oscura è al centro del romanzo Globesity (Minerva) di Andrea Segrè, docente di Economia circolare dell’Alma Mater e fondatore di Last minute Market e del movimento «Spreco zero», uscito lunedì in concomitanza con la Giornata mondiale dell’Obesità in Italia. Il libro verrà presentato oggi alle 18,30 all’Ambasciatori di via Orefici dall’autore, al suo esordio come romanziere, a colloquio con i giornalisti Beppe Boni e Valerio Varesi.
Dietro la trama si nascondono dati tremendamente reali, a conferma che l’insidia della «bomba calorica» è già fra noi. La maggior parte della popolazione mondiale (il 51%, oltre 4 miliardi di persone) vivrà in sovrappeso o con obesità entro il 2035, se si confermeranno le tendenze attuali. E l’impatto economico globale del sovrappeso e dell’obesità potrà superare i 4 trilioni di dollari annui, quasi il 3% del Pil globale. Più o meno l’impatto prodotto dal Covid nel 2020, come sottolinea il rapporto «World Obesity Atlas 2023». Con il paradosso evidenziato da Segrè per cui «metà del mondo lotta contro obesità e sovrappeso e l’altra metà contro la sottoalimentazione. Ho inventato forse un genere letterario, il food thriller, per rendere avvincente un tema che è molto importante a livello globale, l’obesità, il sovrappeso. Se ne parla troppo poco».
Perché l’eccesso di grasso è l’altra faccia di una stessa medaglia che contiene il problema della fame e della sottoalimentazione. Per Segrè «il problema più grosso è quello di mangiare troppo e male, la malnutrizione in eccesso. E le cifre ce lo raccontano. In realtà, anche nel nostro Paese sono più i sovrappeso e gli obesi rispetto agli affamati, ai magri tra virgolette». La scelta di partire da una tesi di dottorato, che studi gli effetti della dieta mediterranea sulla salute, per il 63enne studioso si lega proprio ai pericoli che sono sempre più dietro l’angolo: «Il sovrappeso e l’obesità sono anche nei Paesi dove apparentemente si mangia meglio, come l’Italia. Dico apparentemente perché nessuno segue più la dieta mediterranea. Questo dovrebbe far scattare un grande campanello d’allarme».