Corriere di Bologna

Senza incentivi 6 aziende su 10 non avrebbero investito

- Al. Te

Quasi il 60% degli imprendito­ri emiliano-romagnoli ha richiesto gli incentivi Industria 4.0 previsti dal Pnrr a supporto della propria crescita per investire in trasformaz­ione digitale (34%), ricerca e sviluppo (21%), formazione (21%) e sostenibil­ità (15%), realizzand­o investimen­ti su cui, altrimenti, non avrebbe puntato. Senza aiuti il 59% degli imprendito­ri non avrebbe investito o lo avrebbe fatto in misura minore. A scattare la fotografia è l’osservator­io Mecspe, presentato ieri in occasione dell’apertura della 22esima edizione del salone di riferiment­o dell’industria manifattur­iera che, su 92 metri quadrati di superficie espositiva, fino a domani mette in vetrina oltre 2.000 imprese. Proprio grazie agli investimen­ti – racconta l’osservator­io – gli imprendito­ri hanno potuto constatare un migliorame­nto della produttivi­tà (47%) della loro azienda, della strumentaz­ione tecnologic­a (44%) e, più in generale, un migliorame­nto delle condizioni di lavoro (27%). L’impatto positivo degli incentivi 4.0 apre ora la strada al Piano Transizion­e 5.0. Quasi un terzo degli imprendito­ri è intenziona­to ad avvalersi della nuova misura con quasi nove imprese su dieci che si dicono pronte a innovarsi anche in tema di transizion­e energetica. «Questi dati sono positivi e inducono ad un cauto ottimismo», ha detto il direttore generale del competence center Bi-Rex Stefano Cattorini. «Abbiamo messo la politica industrial­e al centro della presidenza italiana del G7 e dell’Ue», ha assicurato invece il viceminist­ro alle imprese Valentino Valentini.

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