Nella Sea Watch la salma di un 17enne Diretta a Ravenna ma si ferma a Pozzallo
Un caso lo sbarco del la nave con 51 migranti. Fascicolo in Procura sulla morte del ragazzo
«La salma del giovane naufrago che viaggia sulla nave ong Sea Watch 5 verso il nostro porto è il simbolo delle tante vittime del Mediterraneo che nessuno ha potuto piangere». Con queste parole il sindaco di Ravenna Michele De Pascale ha anticipato ieri l’inizio di una lunga riunione tenutasi in Prefettura e presidiata dal prefetto Castrese De Rosa per coordinare il lavoro delle forze dell’ordine dei vigili del fuoco e dei volontari della Croce Rossa in attesa dell’ennesimo sbarco di migranti che era inizialmente previsto in Romagna tra lunedì e giovedì prossimo, a seconda dello stato del mare. Inizialmente previsto perché poi le cose hanno preso un’altra piega ma andiamo con ordine.
Al tavolo tecnico in Prefettura c’erano anche le pompe funebri perché dopo l’attracco avrebbe dovuto scendere la salma di un diciassettenne recuperato mercoledì dalle acque del Mar Mediterraneo dopo il naufragio di un barcone malconcio partito dalla Libia. Il ragazzo, che sarebbe originario del Bangladesh, è morto a bordo della Sea Watch che non dispone di una cella frigorifera idonea per emergenze come questa.
«L’arrivo del feretro di questo naufrago giovanissimo – spiegava ancora De Pascale – avrà un effetto molto forte su questa comunità. Sarà uno choc. Come amministrazione comunale siamo disposti a tutto. Siamo disponibili a organizzare il funerale come ad attivarci per il rimpatrio e per questo chiediamo serietà allo Stato».
Duro il commento politico del primo cittadino romagnolo. «Sono sbarcate mille persone a Ravenna nell’ultimo anno. Tante non sono arrivate perché sono morte nel Mediterraneo senza che nessuno arrivasse in tempo a salvarle. E potrebbero esserci persone morte in mare perché le navi ong vengono mandate dall’esecutivo in porti lontani come il nostro e non nei porti vicini alle zone di intervento, utili a farle tornare in breve tempo laddove serve». A Roma, intanto, il senatore dem Alessandro Alfieri aveva annunciato un’interrogazione ai ministri Salvini e Piantedosi mentre la Procura ravennate aprirà un fascicolo.
La tragedia è diventata un caso e l’equipaggio della Sea Watch ha fatto sapere che il diciassettenne era stato recuperato con altri cinquantacinque migranti dopo un naufragio avvenuto nel Mar Mediterraneo. Sarebbe stato issato a bordo in stato di incoscienza assieme a quattro migranti in gravi condizioni.
Poi nella tarda serata di ieri è arrivata la svolta che ha sancito il cambio di programma. Il governo ha deciso di far sbarcare la Sea Watch a Pozzallo, nel ragusano. I primi quattro migranti poi
Il sindaco De Pascale
«Le scelte politiche disumane e i rimpalli di responsabilità ricadono su vite disperate»
erano sbarcati a Lampedusa.
Il cambio di destinazione è stato deciso proprio per il fatto che la nave non ha celle frigorifere e non poteva dunque conservare la salma.
«Ogni quattro ore — avevano spiegato dall’equipaggio — sostituiamo il ghiaccio della sua body bag per conservarne il corpo. L’Italia ha rifiutato di accogliere la sua salma che resta a bordo, è disumano». Forse anche questa testimonianza drammatica dalla nave ha contribuito a convincere il governo di Roma della necessità di prendere una decisione alternativa per evitare altri guai.
A bordo della Sea Watch viaggiano ora 47 adulti uomini e 4 minori non accompagnati. Le nazionalità sono varie, molti sono siriani, bengalesi, egiziani, pakistani ma ci sono anche eritrei, sudanesi e marocchini e saranno suddivisi tra tutte le province della regione.
La polemica
La Guardia Costiera sarebbe arrivata 9 ore dopo senza prendere in carico la salma