Scuole Besta, nasce il fronte del «sì» «Vogliamo un edificio sostenibile»
Lettera aperta di un gruppo di residenti. Oggi corteo in centro del comitato
Nel giorno in cui il comitato Besta e tutte le associazioni che attorno ad esso si sono raccolte negli ultimi mesi sfileranno per le vie del centro, con partenza da piazza XX Settembre e arrivo nel parco Don Bosco, presidiato da mesi per evitare che proceda il cantiere delle future scuole, ha deciso di far sentire la propria voce un’altra fetta di cittadini del San Donato-San Vitale che va nella direzione opposta. Con una lettera aperta alla cittadinanza, il neonato «movimento», che si è dato il nome inequivocabile di «Cittadinanza scuole Besta sì», ha messo nero su bianco la propria posizione per prendere le distanze dal comitato Besta e sottolineare l’esistenza di un altro fronte. «Vogliamo dare voce ed evidenza — scrivono circa 60 firmatari che stanno continuando a raccogliere consensi nel quartiere — alla folta rappresentanza di persone (residenti, genitori, ragazzi, ecc.) favorevoli alla realizzazione delle nuove scuole
Besta e alla riqualificazione del parco Don Bosco al quale tutti noi siamo legati».
Il fronte del «sì» contesta, nella sua lettera, «le motivazioni, le modalità e i tempi di espressione della contrarietà al progetto, vista la possibilità offerta, a partire da giugno del 2022, di partecipazione al dibattito». Una possibilità, spiegano i firmatari, «che ha permesso di avere per tempo tutte le informazioni sulla realizzazione della nuova scuola, compreso l’intervento sul verde». Quindi: «Riteniamo che nessuno possa legittimarsi a rappresentare interessi dell’intera comunità radicata sul territorio o parte rappresentativa di chi si impegna a tutela dell’ambiente».
Il gruppo di cittadini che ha deciso di far sentire la sua voce si definisce «apolitico, apartitico, lontano da interessi particolari e/o diretti, ma con pensiero rivolto alle generazioni presenti e future, vita e socialità del quartiere». Insomma, questi cittadini la nuova scuola la vogliono eccome. Il primo motivo è «l’eccessiva difficoltà — scrivono — della ristrutturazione dell’attuale struttura, in termini di realizzazione, risultati raggiunti, tempi e proporzionalità dei costi» e vista «l’assenza di possibili soluzioni per la sistemazione provvisoria di alunni in spazi alternativi idonei per la didattica». Questa parte di abitanti, qualora non si realizzassero le nuove Besta, temono il «forte rischio di mancate iscrizioni e fuga di giovani e famiglie con esito prevedibilmente drammatico per la socialità del quartiere». La scuola nuova, scrivono, sarà «una struttura avanzata, migliore per alunni e docenti, più sicura e accessibile, con un’evidente riduzione di consumi energetici e relative emissioni inquinanti». Per arrivare quindi al parco Don Bosco che il comitato Besta sta difendendo a spada tratta da molti mesi: il parco, scrive il fronte del sì, «sarà riqualificato con fondi già stanziati e progettazione del verde che prevede la ripiantumazione di alberi».
Ed ecco la richiesta al Comune: «Confidiamo nella rapida ripresa delle attività del cantiere finalizzata alla chiusura entro i tempi previsti dell’intero progetto». La richiesta opposta a quella del comitato Besta che aspetta, il 14 marzo, che il giudice si pronunci sulla sua richiesta di sospensione urgente del cantiere a tutela della salute dei cittadini.