Agrivoltaico aperto a tutti Hera realizza il suo primo Energy Park
Agricoltura e fotovoltaico insieme. Hera realizza un Energy Park, il suo primo impianto agrivoltaico. E lo apre anche ai cittadini. Chi vuole potrà compartecipare al progetto investendo in una porzione dell’impianto (in tutto da 22.000 moduli), ricevendo in cambio uno sconto in bolletta proporzionale alla quota acquistata. Il progetto, per il quale la multiutility ha ottenuto il brevetto, rientra nella maxioperazione del Distretto Tek. «È il primo progetto di transizione ecologica», sottolinea l’ad di Hera, Osvaldo Iacono. L’Energy Park si estenderà su un’area di 50 ettari. Ed è in realtà un doppio progetto. Su 20 ettari di terreno, di proprietà comunale, sarà realizzato un intervento di forestazione urbana in continuità con Parco Nord, tra via Romita e via del Gomito, con spazi e attività dedicati ai cittadini, con l’obiettivo anche di tutelare la biodiversità. A nord di via del Gomito nascerà poi il campo agrivoltaico, con una potenza di circa 14 megawatt e la produzione prevista di energia elettrica di oltre 20 gigawatt all’anno, pari al consumo di quasi 8.000 famiglie, con un risparmio annuo di circa 6.000 tonnellate di Co2. L’impianto, che sarà attivo dal 2026, sarà composto da pannelli fotovoltaici rialzati, installati a una distanza dal terreno tale da non interferire con le attività agricole: senza quindi consumato suolo agricolo. I pannelli saranno in grado di inseguire i raggi solari, orientandosi nella direzione giusta. Il progetto dell’Energy Park di Hera si inserisce nella riqualificazione dell’intero quadrante Nord della città. Previsti anche nuovi insediamenti residenziali. In particolare all’ex Caserma Sani e nell’ex Casaralta, la storica fabbrica dismessa di via Ferrarese. Il nuovo sviluppo a uso misto insisterà su un’area di 35 mila metri quadri (Sani) e sui 10 della Casaralta. Sull’ex caserma «siamo alla chiusura dell’accordo di programma — spiega l’assessore all’Urbanistica , Raffaele Laudani — stiamo discutendo i dettagli e speriamo di chiudere nelle prossime settimane». Per la Sani, ricorda, sono già previsti progetti nell’ambito dell’accordo di programma più ampio con Cassa depositi e prestiti che comprende anche le ex caserme Mazzoni e Masini. Quanto alla Casaralta, di proprietà del fondo d’investimento Gardant, «so che ci sono molte interlocuzioni sono state ricevute alcune proposte e speriamo che a breve si concretizzino e che anche loro possano entrare nel progetto». Anche sull’area dell’ex Casaralta ci sono «capacità edificatorie già previste» e interventi di bonifica da completare.
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