Corriere di Bologna

Mare fuori è musical Dallo schermo al palco dell’EuropAudit­orium

- Paola Gabrielli

Mare fuori, formato palcosceni­co. In musical. Sì, proprio la serie che, in onda su Rai due, con 4 stagioni all’attivo e una produzione che ancora viaggia spedita, è già cult a dispetto dei suoi soli quattro anni di vita. Il musical in questione plana sul Teatro EuropAudit­orium da questa sera a domenica 17 con la regia di Alessandro Siani, anche autore con Cristiana Farina e Maurizio Careddu (gli stessi che hanno firmato la serie tv), le coreografi­e di Marcello e Mommo Sacchetta, la direzione musicale di Adriano Pennino e, questo anche conta, la colonna sonora della stessa fortunata serie televisiva (ore 21, domenica 16.30. Biglietti su Vivaticket e Ticketone). Prodotto da Best Live, a dare risalto a questo allestimen­to concorre ovviamente anche il cast che vede anche sulla scena alcuni tra i volti più amati e conosciuti della serie tv.

Come Maria Esposito, giovanissi­ma attrice che ha fatto palpitare il cuore di molti suoi coetanei nella tormentata love story tra il suo personaggi­o, Rosa Ricci, e Carmine Di Salvo. E come, anche, Antonio Orefice, Mattia Zenzola, Giulia Luzi, Giuseppe Pirozzi, Enico Tijani, Antonio D’Aquino, Emanuele Palumbo, Angelo Caianiello e altri ancora. Tra le sorprese, il cantautore Andrea Sannino, nei panni di Beppe Romano.

La storia, per chi per chi non ne fosse ancora a conoscenza, si svolge nel carcere minorile di Nisida. Dietro le sbarre, da dove quel mare libero appare un miraggio, un sogno, si sviluppano le storie di un gruppo di ragazzi con tante domande e problemi reali. Sono in un tempo sospeso e mentre fuori imperversa la guerra tra le famiglie Ricci e Di Salvo, i loro figli, Rosa e Carmine, vivono qualcosa di coinvolgen­te. Il loro amore travolgerà le vite degli altri, su di loro si manifester­à in modo diverso aiutandoli in nuovi percorsi alla scoperta di sé stessi e se qualcuno si sentirà perso e impaurito dalla scossa, qualcun altro si farà guidare da questa emozione come un faro nel buio.

Una storia semplice sull’amicizia, l’amore, i sentimenti, i rapporti conflittua­li (anche con gli adulti), in una realtà cruda come può essere quella del carcere. Ma la forza di questa storia sta forse proprio qui.

«Il suo successo esplosivo ha colpito l’interesse di tutti, compreso me», ha scritto Alessandro Siani nelle note di regia. E la versione teatrale, ancora Siani, «aveva bisogno di non perdere dei temi fondamenta­li: le motivazion­i che hanno portato in carcere i ragazzi, la famiglia distrutta nei suoi valori primordial­i, la lotta fra bande, la delinquenz­a beffarda che trascina una persona non adulta a fare determinat­e scelte. Si tratta di riflettere su una sorta di gioventù bruciata, figlia di un destino amaro e inaccettab­ile».

Dalle cadute ci si può rialzare, «l’amicizia, la fratellanz­a e soprattutt­o l’amore copriranno il dolore, ma nessuno sarà mai sereno, perché tutto potrebbe cambiare da un momento all’altro». Però intanto «gli occhi dei ragazzi, le loro voci, la musica, l’anima e le risate amare, tingono l’anima».

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Protagonis­ti Un momento di «Mare fuori»

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