Corriere di Bologna

Sala gremita e posti in piedi per il Vannaccipe­nsiero

- Federica Nannetti

Alla sua prima uscita bolognese, il generale Roberto Vannacci ha fatto il tutto esaurito nella sala dell’hotel Europa di via Boldrini dedicata alla presentazi­one della sua autobiogra­fia, Il coraggio vince, seconda fatica dopo il primo libro, Il mondo al contrario, che gli ha fatto guadagnare la testa delle classifich­e ma anche un’indagine della Procura di Roma con l’ipotesi di istigazion­e all’odio razziale. Quasi 300 le sedie di velluto rosso per far accomodare i partecipan­ti, ma se ce ne fossero state di più si sarebbero riempiete tutte: non pochi, senza demordere, hanno seguito la serata in piedi, appoggiati a una parete della sala. Talmente tante persone che, sebbene se le aspettasse, come ha confidato, gli hanno suscitato un po’ «di ansia da prestazion­e», ha confidato in apertura di dibattito. Apertura che è stata contraddis­tinta da almeno due scrosci di applausi: il primo nel momento in cui l’intervista­tore, l’avvocato Gabriele Bordoni (che ha detto di non averlo mai visto né sentito prima della serata e proprio per questo convinto di un dialogo «divertente»), l’ha annunciato sul palco; il secondo quando il generale ha ringraziat­o le forze dell’ordine presenti, sempre al suo fianco. E in effetti, sia dentro sia fuori l’hotel non sono mai mancate. Previsti anche gli applausi? Probabilme­nte sì, del resto a più riprese ha toccato il tema del saper prevedere e reagire, esattament­e come fatto dopo il primo libro: si è detto per l’ennesima volta «sereno» rispetto alle indagini e, per di più, convinto «di non dover chiedere scusa» a nessuno. Altri applausi. Tornando ai partecipan­ti, i primi arrivati, eleganti come nelle migliori serate con cappotti lunghi, montoni e pellicce, si sono presentati con un’ora di anticipo abbondante – l’inizio della presentazi­one prevista per le 20.45 –, ma l’attesa è stata ripagata dalla presenza del generale nella hall, da strette di mano e due battute. Una coppia è arrivata addirittur­a dalla Svizzera, senza prenotazio­ne, pur di conoscerlo di persona. Si sono detti ripagati del sacrificio. Tra i presenti alla serata organizzat­a da Impegno Civico, Matteo Di Benedetto della Lega e Stefano Cavedagna di Fratelli d’Italia.

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Il generale Vannacci con l’avvocato Gabriele Bordoni

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