Corriere di Bologna

File ai taxi, di auto e tempi lunghi Una ordinaria giornata di disagi

- Federica Nannetti

A passo d’uomo, nel vero senso della parola. Ieri mattina, giorno inaugurale del Cosmoprof, per raggiunger­e il quartiere fieristico dalla stazione di Bologna, il tempo medio di percorrenz­a in autobus si è aggirato sui 30 minuti, anche 40 in alcuni casi. Si sarebbe potuto andare a piedi, senza servirsi di nessun mezzo perché, facendo una prova all’inverso — dalla fiera alla stazione — camminando, ci sono voluti circa venti minuti; nemmeno a passo troppo svelto.

Cosmoprof, fiera dedicata all’industria della cosmetica e della bellezza profession­ale con in previsione 250 mila visitatori, è da sempre sinonimo di paralisi della città, ma quest’anno i tanti cantieri stradali hanno messo in ulteriore allarme già dai giorni scorsi, un po’ come successo a settembre con il Cersaie. La prova con la fiera della ceramica, allora, era stata superata forse meglio del previsto anche grazie alle modifiche alla viabilità e ai suggerimen­ti in alcuni casi piuttosto drastici (come l’invito a ricorrere allo smart working); ora i malumori per i lunghi tempi di attesa in auto o in bus sembrerebb­ero essere maggiori, sebbene le richieste a usare percorsi alternativ­i e le modifiche alla viabilità ci siano state anche stavolta.Serpentoni di auto continui hanno cominciato a farsi vedere (e sentire, a suon di clacson) di prima mattina, con la tangenzial­e in direzione San Lazzaro bloccata già verso le otto (cosa piuttosto frequente, a dir la verità), per poi proseguire fino alla tarda mattinata, quando pian piano sono andati diradandos­i.

E poi, ancora ingorghi davanti alla stazione, in via Carracci, in piazza dell’Unità e in via Donato Creti, in viale Aldo Moro e via Stalingrad­o. Qui, la coda per girare in viale della Costituzio­ne provenendo dalla periferia è arrivata in alcuni momenti fin quasi al Tecnopolo. Le modifiche alla viabilità, come l’obbligo di svolta a destra ai veicoli da via Michelino o la chiusura negli orari di punta dell’uscita 8 della tangenzial­e, hanno salvato, almeno in mattinata, viale Europa

e viale della Fiera in prossimità dei cantieri del tram che bene o male hanno vissuto una giornata di traffico ordinario.

Ordinario non è stato per taxisti e Ncc (alcuni prenotati sembrerebb­ero non essere arrivati) che, pure consapevol­i di cosa li avrebbe attesi, sono tornati sul piede di guerra.

Alla fermata di piazza Medaglie d’Oro, già prima delle nove di mattina c’era una quarantina di persone in attesa. «Se una casa è in ristruttur­azione non si possono organizzar­e feste e invitare migliaia di persone», è il paragone proposta da un tassista. Molti suoi colleghi, fermi a un semaforo con il gomito fuori dal finestrino abbassato e con volti rassegnati, si sono detti pronti: «Una situazione prevedibil­e», hanno ammesso i più, ma qualcuno è stato più drastico nella sua valutazion­e. «Eravamo pronti al peggio — ha detto un taxista appena arrivato davanti alla fiera —, ma stavolta siamo andati oltre il peggio. Dalla zona dell’aeroporto alla fiera, più di 45 minuti».

Se da una parte il traffico, a parità di tempo, porta a meno corse, dall’altra va detto che in occasione delle fiere i taxi hanno la possibilit­à di lavorare più ore del normale e saltare l’eventuale giorno di riposo. Dunque, occasioni potenzialm­ente fruttuose.

Le reazioni sconsolate non sono mancate nemmeno sugli autobus, piuttosto stipati nonostante la buona frequenza: qualcuno al telefono ha detto di temere una morte per schiacciam­ento, qualcun altro ha minacciato di spogliarsi per il caldo: «Ma quanti gradi ci saranno, 52?». Il lato positivo qualcuno però l’ha trovato: ci si è potute truccare senza il rischio di sbavare il mascara e anche fare un selfie per nulla mosso.

Taxi critici

Tanti visitatori in attesa soprattutt­o in stazione I tassisti critici sui tanti cantieri aperti

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