La preside Massaro e l’allarme assenze, appello ai genitori: «Non assecondate»
La scuola media Farini al Savena è stata la prima nella primavera 2023 ad avviare l’apertura pomeridiana in via sperimentale. «Con le porte aperte la scuola dilata il suo tempo — sottolinea la dirigente dell’Istituto comprensivo 12, Filomena Massaro — per noi un’occasione davvero imperdibile». Estendere a tutte le scuole secondarie di primo grado della città questa opportunità «è importantissimo, ma essere aperti non è di per sé garanzia di qualità — osserva —, su questo bisogna spendere molto, perché ci sono aspetti di quantità ai quali va aggiunta qualità. C’è molto bisogno di supportare le scuole pubbliche». Ne va della fiducia nella scuola, nel ruolo che ricopre per i ragazzi, le ragazze e le famiglie. Secondo una ricerca realizzata dalla Regione nel 2022 «Tra presente e futuro. Essere adolescenti in Emilia-Romagna» che ha coinvolto 15 mila studenti e studentesse delle medie e delle superiori, le emozioni principalmente associate alla scuola sono: ansia, noia, tristezza, rabbia, pochissima fiducia e gioia (abbinate invece agli amici e alla famiglia). Come se la relazione si sia sfilacciata e il legame debba essere ricomposto.
Massaro prende ad esempio le tante assenze che accu
Occasione importante, anche se essere aperti non è di per sé garanzia di qualità. C’è molto bisogno di supportare le scuole pubbliche
mulano gli alunni, non riconducibili a motivi di salute o altri impedimenti, ma a una sottovalutazione: «Ci sono troppe assenze. È un piccolo sintomo di malessere da non trascurare — è convinta la preside —. I genitori a volte spiegano che il figlio non è voluto venire a scuola perché non se la sentiva e così acconsentono a tenerlo a casa. Da parte delle famiglie c’è questo atteggiamento… co mese pensassero che se si perde qualche giorno di scuola non succede nulla. Invece non è così, i percorsi educativi e formativi hanno bisogno di continuità». Questo clima sarebbe stato alimentato anche dalla pandemia: «Il Covid ha esasperato situazioni che erano già sotto traccia rispetto alla fatiche dei nostri giovani a partire dalle fragilità emotive, dalle difficoltà nella socialità, a essere parte della comunità perché i mezzi tecnologici fanno considerare come luoghi di socialità quelli virtuali, così i nostri ragazzi si chiudono nelle loro stanze, in casa, e vengono a mancare gli indispensabili momenti della comunità». Da qui la necessità di «mantenere i luoghi civici, reali, dove vogliono stare e confrontarsi». In questo contesto le scuole aperte di pomeriggio possono essere una risorsa, in cui i ragazzi non vengono lasciati soli« ma condotti da adulti di riferimento. È un progetto che crea un ponte tra l’offerta formativa del mattino e le attività di pomeriggio ed è importante che i percorsi siano integrati».