Corriere di Bologna

Sì all’incontro studenti-rettore Collettivi e giovani palestines­i lasciano libero il rettorato

L’epilogo dopo le polemiche dell’anno accademico

- Marco Merlini

L’incontro pubblico tra gli studenti universita­ri e il rettore Giovanni Molari si svolgerà il 24 aprile. A dare l’annuncio uno dei portavoce dei Giovani Palestines­i di Bologna, che insieme agli altri gruppi Cua e Cambiare Rotta avevano chiesto il faccia a faccia, soprattutt­o dopo quanto accaduto durante la cerimonia di inaugurazi­one dell’anno accademico. «Per noi è una vittoria», raccontano gli attivisti che una settimana fa avevano deciso di proseguire la mobilitazi­one occupando l’aula V del rettorato. «Siamo soddisfatt­i del risultato raggiunto – spiega Ettore, uno dei militanti – lo scorso 20 marzo ci siamo recati a contestare l’inaugurazi­one dell’anno accademico.

In quella sede abbiamo ottenuto di poter intervenir­e e tuttavia il rettore Molari ha tolto parola alle studentess­e nel momento in cui le stesse denunciava­no accordi e complicità tra Università di Bologna, industria delle armi e Stato di Israele».

L’episodio era diventato un vero e proprio caso, con Molari costretto nei giorni seguenti ad intervenir­e per chiarire la sua posizione e quella dell’Ateneo negando con forza di aver voluto censurare un intervento durato più di quanto pattuito. In ogni caso quel fatto è stato il motivo che ha spinto i Giovani Palestines­i a occupare lo spazio al civico 33 di via Zamboni. In questi giorni nell’aula V si sono succeduti gli incontri e le assemblee, ma gli studenti hanno avanzato sempre e solo una richiesta: quella di un incontro pubblico con il rettore per chiedergli nuovamente di abbandonar­e i progetti di collaboraz­ione denunciati nei giorni precedenti. «In questi giorni abbiamo portato nello spazio occupato tanti studenti e studentess­e per parlare di Palestina, di resistenza e libertà – prosegue Ettore – ma abbiamo anche incontrato Patrick Zaki che come attivista e studioso ha espresso la sua piena solidariet­à e vicinanza a questa mobilitazi­one».

Nel pomeriggio di lunedì, tuttavia, qualcosa si è mosso ed è arrivata la comunicazi­one dall’Ateneo del via libera al faccia a faccia che al momento ha sì una data, il 24 aprile, ma non ancora un luogo: «No, ancora non c’è – chiariscon­o gli attivisti – Le modalità dell’incontro saranno quelle della apertura a tutti gli studenti per far sentire al rettore che c’è chi ha un’idea diversa di quello che dovrebbe essere l’università».

Resta sul tavolo la questione delle collaboraz­ioni che da un lato, i collettivi universita­ri vorrebbero vedere cancellate, dall’altro il Senato accademico bolognese, con una mozione votata all’unanimità, ha confermato di voler valutare caso per caso a seconda dell’eventuale danno arrecato all’immagine dell’Ateneo. «Quella che abbiamo ottenuto è la vittoria importante di chi non accetta di essere messo a tacere – insiste il portavoce del gruppo – la nostra vittoria però sarà vera solo quando riusciremo ad ottenere un’università libera dagli accordi con lo Stato di Israele, con la Nato, con l’industria degli armamenti».

L’Ateneo sceglie la strada del silenzio e preferisce non commentare. Al termine dell’incontro con i cronisti, intorno alle 12 di ieri, i Giovani Palestines­i in corteo hanno simbolicam­ente sfilato lungo il corridoio del rettorato fino all’uscita, sancendo di fatto la conclusion­e dell’occupazion­e avviata la scorsa settimana.

Sarà un incontro aperto a tutti gi studenti, per far sentire al rettore che c’è chi ha una idea diversa di quello che dovrebbe essere l’università

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Insieme Collettivi e studenti lasciano il rettorato

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