«Alluvione, risolvere i problemi entro 2 mesi» Ultimatum di Bonaccini
Sanità, l’associazione in onore di Bissoni: «Un esempio»
L’alluvione, la sanità e i fondi che non sono sufficienti. È su un doppio binario che ieri ha viaggiato lo scontro tra la Regione Emilia-Romagna e il governo, con il presidente Stefano Bonaccini a richiedere, da una parte, di risolvere i problemi legati all’alluvione entro due mesi, dall’altra, di garantire il diritto universalistico alle cure a tutti, nessuno escluso. Sono passati già dieci mesi da quando la regione è finita sott’acqua, ma questioni come «credito d’imposta e beni mobili, personale e regole per le risorse Pnrr, adeguamento delle ordinanze e piani speciali» sono ancora aperte e da risolvere; «entro maggio» per l’appunto. È questo l’ultimatum che il presidente ha rivolto anche al centrodestra seduto in Assemblea legislativa, chiedendo di mettere da parte le polemiche e di lavorare insieme.
«Penso sia grave dover aspettare ancora che parta il credito d’imposta — ha detto —: l’abbiamo chiesto a maggio 2023. Ci sono voluti sette mesi per avere la norma, ne sono passati altri tre senza provvedimenti attuativi». I beni mobili sono ancora esclusi dai rimborsi e la carenza di personale potrebbe portare alcune «opere a non rivedere la luce – ha insistito Bonaccini – e questo sarebbe un dramma». E si sta ancora aspettando di vedere sbloccati gli 1,2 miliardi del Pnrr. C’è poi il fronte della sanità: ieri è stata presentata l’associazione in nome di Giovanni Bissoni, sindaco di Cesenatico, poi assessore regionale alle Politiche per la salute e presidente Agenas scomparso lo scorso ottobre. La missione dell’associazione sarà di continuare ad assicurare linfa vitale al sistema sanitario nazionale in un momento in cui è assolutamente «definanziato», ha evidenziato Vasco Errani, presidente dell’associazione ed ex governatore.
Il sistema sanitario si fonda sull’idea che «un cittadino non debba essere curato in base al proprio portafoglio— ha proseguito Bonaccini — o in virtù dell’assicurazione sanitaria in tasca». Anche in omaggio a Bissoni e per il suo impegno
di una vita, dunque, «la sostenibilità finanziaria e l’universalismo non possono venire meno», ha fatto eco l’assessore Raffaele Donini. «L’associazione nasce sulla base dell’esperienza di Bissoni, che è un punto di riferimento per tutti coloro che hanno a cuore il sistema sanitario nazionale— ha sottolineato Errani —. Bisogna rilanciare il progetto con i valori della legge del
1978, della grande riforma sanitaria che ha consentito di introdurre il servizio pubblico universalistico. C’è bisogno di ridare senso e valori al servizio e ai professionisti dal punto di vista contrattuale e dell’identità del progetto». Fondamentale sarà «sensibilizzare l’opinione pubblica — ha poi concluso la vicepresidente, Alessandra De Palma — e anche per questo sono già stati programmati
due incontri: uno sulla governance e sull’autonomia differenziata, che rischia di mettere in ulteriore difficoltà il sistema sanitario nazionale, specie in alcune regioni, e uno sul fine vita». Soci onorari dell’associazione sono stati nominati Romano Prodi, Pier Luigi Bersani, Rosi Bindi e Livia Turco.
I soci onorari
Sono stati nominati Romano Prodi, Pier Luigi Bersani, Rosi Bindi e Livia Turco