Corriere di Bologna

«Alluvione, risolvere i problemi entro 2 mesi» Ultimatum di Bonaccini

Sanità, l’associazio­ne in onore di Bissoni: «Un esempio»

- Federica Nannetti

L’alluvione, la sanità e i fondi che non sono sufficient­i. È su un doppio binario che ieri ha viaggiato lo scontro tra la Regione Emilia-Romagna e il governo, con il presidente Stefano Bonaccini a richiedere, da una parte, di risolvere i problemi legati all’alluvione entro due mesi, dall’altra, di garantire il diritto universali­stico alle cure a tutti, nessuno escluso. Sono passati già dieci mesi da quando la regione è finita sott’acqua, ma questioni come «credito d’imposta e beni mobili, personale e regole per le risorse Pnrr, adeguament­o delle ordinanze e piani speciali» sono ancora aperte e da risolvere; «entro maggio» per l’appunto. È questo l’ultimatum che il presidente ha rivolto anche al centrodest­ra seduto in Assemblea legislativ­a, chiedendo di mettere da parte le polemiche e di lavorare insieme.

«Penso sia grave dover aspettare ancora che parta il credito d’imposta — ha detto —: l’abbiamo chiesto a maggio 2023. Ci sono voluti sette mesi per avere la norma, ne sono passati altri tre senza provvedime­nti attuativi». I beni mobili sono ancora esclusi dai rimborsi e la carenza di personale potrebbe portare alcune «opere a non rivedere la luce – ha insistito Bonaccini – e questo sarebbe un dramma». E si sta ancora aspettando di vedere sbloccati gli 1,2 miliardi del Pnrr. C’è poi il fronte della sanità: ieri è stata presentata l’associazio­ne in nome di Giovanni Bissoni, sindaco di Cesenatico, poi assessore regionale alle Politiche per la salute e presidente Agenas scomparso lo scorso ottobre. La missione dell’associazio­ne sarà di continuare ad assicurare linfa vitale al sistema sanitario nazionale in un momento in cui è assolutame­nte «definanzia­to», ha evidenziat­o Vasco Errani, presidente dell’associazio­ne ed ex governator­e.

Il sistema sanitario si fonda sull’idea che «un cittadino non debba essere curato in base al proprio portafogli­o— ha proseguito Bonaccini — o in virtù dell’assicurazi­one sanitaria in tasca». Anche in omaggio a Bissoni e per il suo impegno

di una vita, dunque, «la sostenibil­ità finanziari­a e l’universali­smo non possono venire meno», ha fatto eco l’assessore Raffaele Donini. «L’associazio­ne nasce sulla base dell’esperienza di Bissoni, che è un punto di riferiment­o per tutti coloro che hanno a cuore il sistema sanitario nazionale— ha sottolinea­to Errani —. Bisogna rilanciare il progetto con i valori della legge del

1978, della grande riforma sanitaria che ha consentito di introdurre il servizio pubblico universali­stico. C’è bisogno di ridare senso e valori al servizio e ai profession­isti dal punto di vista contrattua­le e dell’identità del progetto». Fondamenta­le sarà «sensibiliz­zare l’opinione pubblica — ha poi concluso la vicepresid­ente, Alessandra De Palma — e anche per questo sono già stati programmat­i

due incontri: uno sulla governance e sull’autonomia differenzi­ata, che rischia di mettere in ulteriore difficoltà il sistema sanitario nazionale, specie in alcune regioni, e uno sul fine vita». Soci onorari dell’associazio­ne sono stati nominati Romano Prodi, Pier Luigi Bersani, Rosi Bindi e Livia Turco.

I soci onorari

Sono stati nominati Romano Prodi, Pier Luigi Bersani, Rosi Bindi e Livia Turco

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Ricostruzi­one La Regione chiede risposte sul credito d’imposta e il rimborso dei beni mobili

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