Heloise passa la notte in negozio «Proviamo a proteggerlo così»
La decisione della titolare della gioielleria per evitare danni e furti
La bella addormentata nel negozio. Questa però è una storia vera, non una fiaba. Martedì Heloise ha passato la notte nella boutique di sua madre, non certo in attesa di un principe, ma per scongiurare l’ennesima spaccata dei ladri, letteralmente scatenati in questi giorni nella zona universitaria.
Non siamo quindi in un bosco, ma, all’angolo fra via Belle Arti e via de’ Castagnoli, davanti a Palazzo Bentivoglio. Esattamente nella mattonella occupata per decenni dal mitico bar Pierino. Da più di 20 anni lì c’è Africa Design, store di gioielli, oggetti e alto artigianato aperto da Laurence, franco-senegalese arrivata a Bologna nel ’77, durante il famoso marzo. Innamoratasi di Bologna e non solo, non se n’è più andata. «Sono io ora la Pierina». La conoscono tutti, abita in via Petroni, questa zona è casa sua. Anche lei conosce tutti. Non ha paura, ma in queste ultime ore di spaccate la preoccupazione è forte. Le sue grandi quattro vetrine s’affacciano in un crocicchio che muta a seconda delle ore: quando vivibile, quando pericoloso. «Diciamo dopo l’una, quando inizia a scemare lo spaccio».
Due anni fa è tornata a Bologna, dai suoi viaggi intercontinentali (lavoro ed esperienze: gavetta) anche sua figlia Heloise. Con lei e la sorella Clarissa, Laurence aprirà, nello stesso stabile, altre otto vetrine a vista su via de’ Castagnoli per la Nebbam Gallery: uno spazio espositivo di artisti africani e un altro store di mobili, artigianato di ricerca. Insomma, un’enclave commerciale di qualità e integrazione. A preoccupare è però Africa Design, assai esposta e allettante. Anche perché c’è un precedente: nel 2019 ignoti gli sfondarono la vetrina, scattò l’allarme, Laurence arrivò subito limitando i danni (rubarono un montone, il fondo cassa e poco più), ma era venerdì e fino a lunedì non si poteva sostituire il vetro «così due amici rimasero a dormire in negozio per due notti».
Martedì Heloise ha deciso di fare la stessa cosa. Per proteggerlo. «Se le forze dell’ordine non riescono a controllare tutto (anche le luci sono molto basse), dobbiamo arrangiarci». Laurence ha così predisposto la zona notte dietro al bancone, coperto con una grande stoffa africana. Con un altro separé ha oscurato la postazione dalla vista dei passanti e lì ha messo un materasso gonfiabile. Heloise ha pensato al resto: piumone, cuscino, pigiama e computer. L’impensabile campeggio è iniziato intorno alle 23. «Prima ho avvertito e scambiato due parole con i carabinieri che fanno il presidio in Largo Respighi. “L’accompagneremmo, ma dobbiamo intervenire per il furto di una bici (sic)” mi hanno detto, e così è iniziata la mia nottata». Filata liscia, lo diciamo subito. «Mi sono guardata un doc su Netflix con un orecchio alla strada: tanti rumori e basta. Addormentata, mi sono svegliata alle 4 a causa dei mezzi Hera». Poi di nuovo con Morfeo fino alle 9. Sveglia e colazione alla Pasticceria dell’Arte, lì di fronte a 5 metri, gentilmente offerta dal titolare: «Due notti fa hanno provato a entrare anche lì senza successo». Delle due spaccate notturne, in via delle Moline e del Borgo, Heloise ovviamente non se n’è accorta. «Incredibile che sia successo, ma d’altronde in questi giorni non abbiamo visto passare neppure una pattuglia». Le sei (6) telecamere davanti a Bentivoglio, di cui 3 non funzionanti, non sembrano essere un deterrente per i ladri. «Non sono certo i pusher, ma quasi sicuramente i loro clienti». Negli anni ’80 c’era la strage delle autoradio, oggi si spaccano i negozi. Il livello si è alzato.
«Qui vediamo tutto e si capisce quali sono le dinamiche». E la devastazione provocata dalle sostanze: crack, eroina, cocaina (non certo gli spinelli). «Sembra che non temano nulla. Qui davanti ci sono dei fittoni che ogni tanto cedono e vengono divelti: quei due li abbiamo legati noi con il nastro adesivo per evitare che vengano usati come clava. Le spaccate sono iniziate da un po’, due mesi fa sono entrati all’Odeon e poi via via gli altri». Ora è il momento della coesione fra esercenti che pensano di affidarsi ai vigilantes. Nell’attesa, la bella addormentata è pronta a trascorrere altre notti lì. Sperando non siano mille.