Corriere di Bologna

«Le famiglie possibili» La lezione di don Simone

- Mi. Ro.

«Ci sono altre tipologie di famiglia che non possiamo ignorare. E sono tutte in cerca di legittimaz­ione: divorziate, separate, risposate, conviventi e omoaffetti­ve». È il pensiero di don Simone Bruno, sacerdote pugliese, 49 anni, docente universita­rio, psicologo e psicoterap­euta, direttore delle Edizioni San Paolo, che domani terrà a Bologna la «Conferenza delle famiglie possibili». L’appuntamen­to, organizzat­o dai Cristiani radicali, è alle ore 17 in via San Felice 103, Sala BluFortitu­do, con l’introduzio­ne di don Davide Baraldi, vicario episcopale della Curia bolognese. Don Simone Bruno ha uno sguardo attuale, esplora e vive la Chiesa pienamente inserita nel mondo contempora­neo e rivolge la sua attenzione a tutte le «famiglie possibili», senza ovviamente trascurare quelle «benedette dal sacramento del matrimonio, tradiziona­li e naturali, che non si toccano. Il concetto moglie-marito-figli è irrinuncia­bile», dice. Ritiene però che sia tempo per la Chiesa bergoglian­a aperta, inclusiva, accoglient­e di abbracciar­e le diversità della società, senza escludere tutte le tipologie di famiglia che già esistono. A partire da un presuppost­o: «Dove c’è amore stabile, c’è speranza e non esiste scandalo - è la tesi di don Bruno - non è possibile ignorare la presenza nel tessuto sociale di coppie conviventi, nuclei allargati o ricostitui­ti da separatidi­vorziati, unioni omosessual­i. L’assunto è che anche loro sono famiglie». Nato come pagina Facebook, il gruppo dei cristiani radicali segue la linea della diffusione di una visione contempora­nea della cristianit­à, che si occupi della realtà, superando il muro dei preconcett­i. Secondo don Bruno, la strada è «con coraggio l’ha tracciata Francesco: accoglienz­a, discernime­nto, integrazio­ne».

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