«Bologna in missione e se va in Champions tanti possono restare»
L’ex portiere: «Motta può fare come Xavi Alonso»
Luca Marchegiani, opinionista di Sky Sport: con otto vittorie nelle ultime nove giornate il Bologna è diventato la favorita nella corsa Champions?
«Credo ne abbia tutte le caratteristiche. A questo punto della stagione, la forza delle squadre non si misura più su quella che era la previsione iniziale, sul blasone o sul nome dei giocatori ma su ciò che le varie squadre hanno mostrato: lo storico di questo campionato è sufficiente per dare un giudizio. Il Bologna ha numeri eccezionali: attacca bene con tanti giocatori, difende bene e subisce pochissimi gol, mette sempre gli avversari in situazioni scomode per tirare in porta. Tre gol subiti nelle ultime otto partite significano tanto».
Cosa la sta impressionando del percorso rossoblù?
«Fin qui il Bologna se la sta giocando alla pari con tutte le squadre più forti del campionato, Inter compresa. Sta facendo un campionato eccezionale, sicuramente è dovuto a Motta che ha trasmesso idee di gioco e una consapevolezza alla testa dei giocatori che gli permette di fare cose difficili, se vogliamo anche rischiose, con grande efficacia. Ma è dovuto anche a una rosa di giocatori bravi, che sono stati individuati bene sul mercato e a cui è stato dato il tempo di crescere e maturare. Mi piace molto che Thiago cambi spesso formazioni, tenga in ballo tutti e mostri di fidarsi di tutti: non ha remore a lasciare fuori chi sta giocando bene ed è molto popolare, è una grande iniezione di fiducia anche per chi gioca al posto loro. Detta fuori dai denti, mi stupirebbe molto se il Bologna ora non si qualificasse per la prossima Champions».
L’alternanza c’è anche tra Skorupski e Ravaglia, caso più unico che raro: da ex portiere, cosa ne pensa?
«Sono due ragazzi intelligenti che assorbono questa situazione, che forse non è una concorrenza vera e propria. Skorupski è il titolare, ogni tanto gli viene concessa una settimana di riposo per ricaricarsi anche mentalmente. Di certo ho ritrovato un Ravaglia che non pensavo fosse a questo livello: l’ho seguito un po’, in C e in B, ha mostrato ottime potenzialità ma non aveva mai dimostrato questa solidità mentale, di saper stare in partita con l’efficacia che sta avendo. Gli faccio i complimenti, è cresciuto tanto ed è stato decisivo anche contro la Salernitana: gli sono arrivati davanti due volte e ha parato, non è facile per chi gioca meno. Senza dubbio anche chi prepara i due ragazzi, che stanno avendo un rendimento altissimo, li sta mettendo in una condizione tecnica e fisica di alto livello».
È una squadra in missione,
come l’Atalanta di qualche anno fa?
«C’è l’impressione che sia un Bologna in missione. Il paragone con l’Atalanta è facile: non è frequente che in A una outsider entri tra le prime 4-5 al posto delle solite, quindi si ripensa sempre alla squadra di Gasperini. Ma secondo me questo Bologna è diverso: quell’Atalanta aveva come caratteristica ritmi di gioco molto alti, i rossoblù hanno principi di gioco molto moderni che provano a fare più o meno tutti gli allenatori di nuova generazione. Ma Motta li fa molto bene».
A 8 giornate dalla fine, qual è il nemico del Bologna? La pressione? Le voci sul futuro?
«Non vivendo la città, non so quale sia il sentimento che può contagiare i giocatori anche se vedo tanto entusiasmo positivo. Per esperienza personale, quando si ha la chance di centrare un obiettivo così importante, che ti fa entrare nella storia di un club, non ti fai condizionare dal futuro. Quando vivi una stagione così straordinaria, il senso di appartenenza è ancora più elevato perché sai che hai fatto qualcosa di speciale e vuoi portare a termine la missione: a me è successo un paio di volte di dire ai compagni “siamo arrivati qui, restiamo tutti insieme”. Sono curioso di vedere se questo sentimento può coinvolgere anche i protagonisti rossoblù: il tema del futuro di Motta e dei principali giocatori incuriosisce tutti noi, poi magari finisce come Xabi Alonso al Bayer Leverkusen e dice io rimango qui a giocarmi la Champions».
Domenica alle 12.30 (diretta Sky) il Bologna sarà a Frosinone: quali insidie troverà?
«Il Frosinone ti impegna sempre, poi magari riesci a batterlo perché difensivamente concede molto e non sempre riesce a rifare i gol che subisce. Davanti ha talento, in casa sono pericolosi: servirà attenzione. Ma il Bologna l’allarme lo ha ben presente, se ripensa a cosa accadde a Udine: la sfida dello Stirpe gli somiglia tanto, pur essendo l’Udinese una squadra diversa dal Frosinone. Anche in quel momento veniva da vittorie importanti contro Roma e Atalanta, era lanciato nelle posizioni che poi ha saputo mantenere ed è caduto malamente. Il Bologna rispetto alle dirette concorrenti ha un solo obiettivo e ora deve approfittarne: le coppe portano via energie fisiche, penso che nel finale di stagione rossoblù le sfide contro Roma e Juventus siano cruciali. Le altre partite restano sempre difficili da giocare, ma questo Bologna ha dimostrato di saperle affrontare bene».
” Il futuro dei giocatori Quando vivi una stagione così straordinaria, il senso di appartenenza è ancora più elevato