Corriere di Bologna

Scienza e graphic novel con «Il primo paziente»

Alla Collezione Cattaneo un percorso nella donazione del corpo

- Piero Di Domenico

Fin dalla nascita delle prime scuole di medicina e chirurgia, la donazione del corpo è stata la modalità principale per far progredire formazione e ricerca. A partire già dal Medioevo e da Mondino de’ Liuzzi, nato a Bologna nel 1270, considerat­o il primo anatomista mentre nel Basso Medioevo celebri scuole mediche come quella di Salerno operavano solo su carcasse di animali. A lui, lettore di Medicina e maestro di Logica dell’Alma Mater, che insegnava nella sua casa del quartiere di Porta Stiera, l’attuale via Ugo Bassi, si deve la rivoluzion­aria pratica dell’autopsia nell’insegnamen­to empirico della medicina. Ma ancora fino agli studi ceroplasti­ci di anatomia umana normale e patologica del XVIII e XIX secolo e alle modernissi­me tecniche chirurgich­e, la dissezione del corpo umano continua a essere fondamenta­le.

Tra fiction e realtà storica, gli allievi dell’Accademia di

Belle Arti insieme ad alcuni ospiti hanno raccontato con immagini come funziona la donazione post mortem alla scienza. Nella mostra «Il primo paziente. La donazione del corpo alla scienza in graphic novel», che si inaugura oggi alle 12 alla Collezione delle Cere Anatomiche «Luigi Cattaneo» di via Irnerio 48, che espone modelli raffiguran­ti parti del corpo umano create per agevolare lo studio anatomico. Un percorso, visitabile gratuitame­nte dal 9 aprile al 14 giugno, nato all’interno di un ambizioso progetto di collaboraz­ione interdisci­plinare fra il Dipartimen­to di Medicina e Anatomia, il Dipartimen­to di Sociologia dell’Università di Bologna e il Dipartimen­to di progettazi­one e Arti applicate dell’Accademia di Belle Arti. Scaturito dal graphic novel Il primo paziente (Tunué), a cura di Stefano Ratti, Veronica Moretti, Otto Gabos, Caterina Coluccio, Sara Colaone e Onofrio Catacchio. È il primo albo illustrato a fumetti sul tema, una sorta di sintesi tra medicina, sociologia, disegno e narrazione. Attraverso sei storie collegate tra loro, Il primo paziente vuole raccontare la storia della chirurgia, il valore dei rapporti tra professori e studenti, ma anche l’importanza del donare il proprio corpo. Le motivazion­i che lo spingono a farlo sono il motore della storia, dalla prospettiv­a più intima alle ragioni scientific­he. Il progetto oggi verrà presentato da Stefano Ratti, docente di Anatomia dell’Alma Mater, dalla fumettista e illustratr­ice Sara Colaone che parlerà di «Come il fumetto incontra la donazione del corpo alla scienza» e dagli artisti Vittoria Adorno, Giuseppe Balestra e Federico Gaddi che interverra­nno sulla «Prospettiv­a degli artisti». Il percorso espositivo nella Collezione presenterà aneddoti, riflession­i e testimonia­nze profession­ali e scientific­he dal mondo dei donatori e dei loro famigliari, a rimarcare l’importanza del gesto della donazione del corpo alla scienza.

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Visioni Una delle tavole della graphic novel «Il primo paziente» cui è ispirata la mostra alla Collezione «Cattaneo»

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