Corriere di Bologna

È l’impianto idroelettr­ico più potente della regione

È stato realizzato negli anni Settanta sfruttando il salto tra i due invasi di Suviana e del Brasimone

- Federica Nannetti

Un trasformat­ore della centrale idroelettr­ica di Bargi, l’impianto più potente dell’Emilia-Romagna: è questo il punto in cui è scoppiato l’incendio ieri pomeriggio, verso le 14,30, nel sito di proprietà di Enel che si trova sulla sponda idrografic­a destra del lago di Suviana.

La diga non è stata interessat­a dall’incidente. La centrale, invece, è andata sott’acqua quando una turbina è esplosa all’ottavo piano sotto lo zero causando prima un incendio e poi l’allagament­o del nono, con crollo di un solaio. L’esplosione e il successivo crollo hanno travolto almeno 12 tecnici, tutti di ditte esterconsi­derata ne. La centrale di Bargi è la più potente di tutta la regione Emilia-Romagna: la sua realizzazi­one, negli anni Settanta, è avvenuta sfruttando il salto disponibil­e tra due precedenti invasi, ovvero quello di Suviana e del Brasimone. Fin dalla sua costruzion­e, quest’opera è sempre stata tra quelle maggiormen­te all’avanguardi­a al mondo, in particolar­e per la sua potenza unitaria. Si tratta infatti di un impianto di generazion­e e di pompaggio composto da due gruppi di produzione da 165 megawatt, ciascuno con una potenza installata di 330 megawatt.

Ma qual è la storia del lago di Suviana e della sua diga? Il lago di Suviana è un bacino artificial­e costruito negli anni Venti per lo sfruttamen­to dell’energia elettrica (ben presto diventato anche meta turistica) proprio a partire dalla diga, la cui realizzazi­one è opera degli ingegneri Francesco Pelagatti e Luigi Mirone. La loro progettazi­one avvenne per conto delle Ferrovie dello Stato e ha portato alla nascita di una diga alta 97 metri alimentata dal torrente Limentra. La diga, inoltre, è definita a gravità a profilo triangolar­e.

La centrale di Bargi è invece successiva: la sua costruzion­e risale agli anni Settanta, dopo che nel bacino di Suviana vennero fatte confluire anche, tramite condotte sotterrane­e, le acque del Reno e del Limentra di Sambuca, attraverso i bacini di Molino del Pallone e Pavana. Negli anni tra il 1970 e il 1975 vi saranno forzate anche le acque del bacino del Brasimone e così il complesso SuvianaBra­simone diventerà il principale dell’Appennino settentrio­nale, tanto a livelli di potenza quanto a produzione, tanto da essere comparabil­i a quelli delle centrali alpine.

Il bacino di Suviana-Brasimone conta anche altri impianti idroelettr­ici, minori rispetto a Bargi: Suviana da 27 megawatt, Le Piane da 10 megawatt, Santa Maria da 6 megawatt, Le Pioppe da 0,3 megawatt e Pavana da 0,11 megawatt per una potenza complessiv­a di circa 373megawat­t.

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È la frazione del comune di Camugnano nella quale ha sede la centrale idroelettr­ica di proprietà di Enel Green Power, la più potente dell’Emilia Romagna (foto
Nucci/LaPresse) A Bargi È la frazione del comune di Camugnano nella quale ha sede la centrale idroelettr­ica di proprietà di Enel Green Power, la più potente dell’Emilia Romagna (foto

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