Un pool per le indagini Gli investigatori al lavoro sulla catena di appalti
Domani vertice in Procura, Amato: «Un’inchiesta molto complessa»
«Accertamenti in corso sugli appalti e i subappalti» delegati alla Guardia di Finanza che dovrà acquisire i contratti, ma «non è che il subappalto di per se stesso è un problema, è una figura giuridica prevista dal codice a cui si ricorre per avere professionalità tecniche altamente specializzate. Non deve essere vista in ottica pregiudizialmente negativa». Lo dice chiaramente il procuratore Giuseppe Amato nel fare il punto sulle indagini sulla esplosione alla centrale elettrica Enel Green Power di Suviana: la lente d’ingrandimento degli inquirenti si sta già concentrando sulle aziende che erano al lavoro nel sito, e si verificherà «il rispetto della normativa in materia di sicurezza, il documento di valutazione dei rischi, successivamente quando avremo la possibilità di accedere all’impianto ricostruiremo le cause». Perché adesso, ripete da giorni il procuratore, «la priorità è riuscire a recuperare i dispersi. Fino a che questa fase non sarà completata è inutile insistere sulle responsabilità» perché individuarle «presuppone l’accertamento di ciò che si è verificato, ma al momento non c’è la possibilità dell’accesso in loco del personale qualificato tecnico che possa guidarci nella ricostruzione del fenomeno». E anche quando sarà possibile accedere al sito, molto probabilmente sarà necessario disporre una o più perizie visto che la materia è altamente complessa. E su questo si stanno già cercando professori e luminari che possano coadiuvare la Procura nelle indagini e che non devono mai aver collaborato con qualcuna delle multinazionali interessate.
Intanto la Procura, che ha aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, ha affidato una serie di attività a un pool composto da carabinieri, vigili del fuoco, Guardia di Finanza, Ausl, ispettorato del lavoro, deleghe che saranno dettagliate più specificatamente in un summit tra investigatori domani.
Nel frattempo anche Enel Green Power si è attivata per fornire alla magistratura la documentazione necessaria. In Procura due giorni fa si è presentato, carte alla mano, una vecchia conoscenza degli ambienti giudiziari: l’ex generale dei carabinieri Valerio Giardina, comandante provinciale a Bologna ai tempi della caccia a Igor il russo, da pochi mesi head of security di Enel Group.
I carabinieri continuano ad acquisire testimonianze dai lavoratori della centrale e dall’unico superstite già dimesso, nell’attesa che i feriti, tutti ancora in prognosi riservata, possano essere sentiti. Sulle accuse specifiche mosse dalla Uil due giorni fa, che aveva parlato di denunce sulla sicurezza per la centrale rimaste inascoltate, Amato chiarisce che «Non abbiamo contezza di questo esposto, che comunque sarebbe stato girato all’autorità di vigilanza, perché la Procura interviene solo in presenza di una accertata violazione penale. A noi non sono mai pervenute notizie di reato». Poi ci sono le salme dei tre morti, Mario Pisani, Vincenzo Franchina e Pavel Petronel Tanese, recuperate già martedì, sulle quali il medico legale Paolo Fais ieri ha completato l’esame esterno e la tac «con una finalità duplice — ha spiegato Amato —, la prima di evitare di fare autopsie inutili, con violenza inutile sul cadavere di questi poveri operai, dall’altro quello di liberare il prima possibile le salme per consentire ai familiari di fare i funerali».
Le denunce della Uil Amato: «Non abbiamo mai avuto contezza di notizie di reato. Le segnalazioni vanno fatte all’Ispettorato»