«Spaccio, rumore e ping pong: piazza Aldrovandi fuori controllo» I residenti scrivono al Comune
Riqualificazione in stand-by: «Noi sacrificati per la Garisenda»
L’ultima trovata che affligge le serate dei residenti di piazza Aldrovandi è un tavolino da ping pong che qualche ragazzo posiziona all’angolo con via San Vitale per giocare fino a tarda notte. Le speranze di chi abita lì che il progetto della piazza-giardino migliorasse i problemi portati dalla movida si sono infrante contro il cantiere della Garisenda, che ha costretto il Comune a ripensare la viabilità. E adesso i residenti chiedono di riprendere quel dialogo bruscamente interrotto.
Lo hanno fatto con una lettera, firmata da una trentina di persone, inviata al sindaco Matteo Lepore e agli assessore di competenza, al questore Antonio Sbordone e al prefetto Attilio Visconti in cui denunciano il fatto che, nonostante il dialogo proficuo avviato l’anno scorso, oggi si ritrovano in una situazione che definiscono peggiore di quanto non fosse un anno fa.
Perché la marea di gente che invade la piazza la sera, soprattutto nel weekend, riferiscono, staziona lungo tutta la preferenziale e in via San Vitale , i taxi che prima latistante sciavano i residenti quanto meno all'angolo attualmente li lasciano a porta San Vitale negando un servizio essenziale. La lista dei problemi prosegue e va dal piazzale anl’Unicredit ancora area di spaccio e degrado nonostante le promesse, a vicolo Bianchetti usato come orinatoio a cielo aperto all’area ecologica in mezzo a piazza
Aldrovandi che, appunto per la copertura offerta dai pannelli in metallo, viene usata per i bisogni fisiologici. «È evidente — commenta l’avvocato Barbara Guidicini che risiede proprio in piazza — l’inutilità dei sacrificio che è stato imposto ai residenti che hanno dovuto loro malgrado rinunciare al progetto della piazza-giardino». «Non siamo insensibili ai problemi della città — prosegue —, capiamo che quello della Garisenda è un problema enorme, ma le istituzioni dovrebbero garantire che le cose funzionino, se chiedono dei sacrifici ai cittadini».
La mancanza di controllo si starebbe trasformando da una violazione del diritto alla salute dei residenti ad un problema di ordine pubblico e per questo intimano al Comune di intervenire quanto prima, specificando che le lamentele riguardano «la specificità di piazza Aldrovandi» e che la lettera inviata «interviene indipendentemente dal lavoro del coordinamento dei comitati del centro storico, che si stanno occupando dei problemi dell’intera area compresa piazza Aldrovandi», per i quali il dialogo con il Comune comunque prosegue.