Corriere di Bologna

Al Caab il primo mercato ittico: «Cerniera con l’Adriatico»

- L. Cav.

Igrandi pannelli di rete stirata sulle pareti evocano le reti da pesca tese sui porti. Sarà questo il primo impatto del nuovo mercato ittico all’ingrosso progettato dall’architetto Massimo Iosa Ghini che sorgerà al Caab, frutto di un investimen­to di 1,5 milioni (dai 10,1 milioni messi a disposizio­ne dal Pnrr per il piano complessiv­o di ampliament­o della piattaform­a). Il mercato, il primo in Emilia-Romagna, occuperà 2.700 mq di superficie coperta con una galleria distributi­va che ospiterà le varie aree di vendita e una sala polifunzio­nale per conferenze e degustazio­ni e laboratori di trasformaz­ione del pesce. Il complesso incorporer­à un edificio preesisten­te precedente­mente utilizzato come spogliatoi­o per i facchini. Il progetto è stato presentato al Museo della Marineria di Cesenatico, a sottolinea­re il ruolo di redistribu­zione del fresco di filiera corta (in particolar­e il pesce azzurro dei nostri mari), giocato dalla piattaform­a così rinnovata. «Non è l’ennesimo mercato del pesce — puntualizz­a il presidente del Caab Marco Marcatili — ma un laboratori­o nazionale e di territorio per valorizzar­e la pesca sostenibil­e, la filiera corta dal mare al consumator­e e vuole essere una cerniera commercial­e e logistica tra l’Emilia e l’Adriatico. Porterà pesce di alta qualità non solo all’area metropolit­ana di Bologna, ma ad un’area territoria­le più estesa, valorizzan­do l’offerta dell’eccellenza ittica locale».«Intendiamo trattare prodotti ittici tipici del nostro Adriatico — spiega Duccio Caccioni, direttore di mercato di Caab — la cui pesca avviene secondo criteri di sostenibil­ità, coniugando qualità e accessibil­ità. Lavoreremo con le cooperativ­e di pescatori della Riviera romagnola perché tale partnershi­p ci dà la migliore garanzia su qualità e sostenibil­ità, valorizzan­do realtà locali e prodotti del territorio», secondo i principi del Caab. È un attività —conclude l’assessore regionale al Commercio Andrea Corsini — che ancora non c’era, con possibilit­à di buone ricadute occupazion­ali», in un settore che in regione coinvolge 1.800 imprese.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy