Alunni intossicati in una scuola media Quasi 400 evacuati, ora stanno bene
È successo alle Bagnoli di San Pietro in Casale. Forte tosse forse causata da spray urticante Smistati tra i Pronto soccorso del Maggiore, del Sant’Orsola e di Cona (Fe) 39 ragazzini
In 39 sono finiti all’ospedale, tutti ragazzini tra gli 11 e i 15 anni. Per fortuna nessuna grave conseguenza per loro e per altri coetanei coinvolti, ma il gesto che si sospetta dietro all’intossicazione degli studenti della scuola media Bagnoli di San Pietro in Casale resta grave e pericoloso.
In tanti, erano le 10 di ieri mattina e nell’istituto si stavano svolgendo le prove Invalsi, hanno iniziato a tossire per i corridoi. Una tosse violenta e inarrestabile, apparsa subito preoccupante. Il sospetto degli investigatori — sul posto sono andati i carabinieri della compagnia di San Giovanni in Persiceto e i vigili del fuoco — è che qualcuno abbia spruzzato nell’aria una buona quantità di spray al peperoncino, quello che si dovrebbe usare per autodifesa e non certo da portare all’interno di un contesto come quello scolastico. Dove l’ambiente chiuso di un corridoio, di un’aula o di un bagno diventa facilmente aggredibile dalle sostanze tossiche.
«L’intero edificio è stato immediatamente evacuato e sono stati chiamati il 118, i vigili del fuoco e i carabinieri, mentre gli alunni sono stati tenuti in sicurezza nel cortile della scuola» ha spiegato attraverso un post sui social la dirigente scolastica Matilde Ferlini. In 400, tra studenti, insegnanti e personale dopo aver evacuato il plesso, sono rimasti nel cortile della scuola diventato nel frattempo sede all’aperto del triage che ha definito la condizione dei ragazzi. Un braccialetto ha segnalato la loro situazione sanitaria rispetto all’eventuale entrata in contatto con la sostanza che si sospetta sia stata nebulizzata. Dei 39 trasportati in ospedale tre sono stati curati al pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale Maggiore in codice giallo, cinque, di cui quattro in codice giallo e uno in codice verde, al pronto soccorso pediatrico del Policlinico Sant’Orsola e 19 in codice verde, quello meno grave, al pronto soccorso dell’ospedale ferrarese di Cona, dove è stato attivato un servizio di accoglienza per i genitori, informati costantemente sulle condizioni dei figli e sull’esito degli accertamenti. Non solo. Gli operatori reperibili sono stati richiamati in servizio e ad alcuni genitori, particolarmente preoccupati e scossi, hanno avuto sostegno psicologico offerto grazie al contributo dell’associazione di volontariato Giulia. In dodici invece hanno rifiutato il ricovero.
Sul posto, ancora, sono arrivate immediatamente tre ambulanze del 118, un’automedica e tre pulmini sanitari dei vigili del fuoco, insieme ai carabinieri. E al sindaco Claudio Pezzoli.
«I sanitari hanno preso in carico e controllato tutti quelli che presentavano sintomi e hanno disposto accertamenti sanitari per alcuni di loro — ha proseguito la dirigente scolastica nel suo post — è stato chiesto di non far allontanare dalla scuola gli alunni fino a completamento delle verifiche sanitarie». È trend poco rassicurante quello di portare a scuola e spruzzare spray urticante: dall’ultimo caso di Castiglione dei Pepoli a gennaio scorso, al liceo Sabin di Bologna nel 2022 e prima, nel 2019 alla scuola di infanzia Molino Tamburi ai Giardini Margherita.
I precedenti
Altri casi di spray urticanti a Castiglione dei Pepoli e al liceo Sabin di Bologna