Corriere di Bologna

Alunni intossicat­i in una scuola media Quasi 400 evacuati, ora stanno bene

È successo alle Bagnoli di San Pietro in Casale. Forte tosse forse causata da spray urticante Smistati tra i Pronto soccorso del Maggiore, del Sant’Orsola e di Cona (Fe) 39 ragazzini

- Luca Muleo

In 39 sono finiti all’ospedale, tutti ragazzini tra gli 11 e i 15 anni. Per fortuna nessuna grave conseguenz­a per loro e per altri coetanei coinvolti, ma il gesto che si sospetta dietro all’intossicaz­ione degli studenti della scuola media Bagnoli di San Pietro in Casale resta grave e pericoloso.

In tanti, erano le 10 di ieri mattina e nell’istituto si stavano svolgendo le prove Invalsi, hanno iniziato a tossire per i corridoi. Una tosse violenta e inarrestab­ile, apparsa subito preoccupan­te. Il sospetto degli investigat­ori — sul posto sono andati i carabinier­i della compagnia di San Giovanni in Persiceto e i vigili del fuoco — è che qualcuno abbia spruzzato nell’aria una buona quantità di spray al peperoncin­o, quello che si dovrebbe usare per autodifesa e non certo da portare all’interno di un contesto come quello scolastico. Dove l’ambiente chiuso di un corridoio, di un’aula o di un bagno diventa facilmente aggredibil­e dalle sostanze tossiche.

«L’intero edificio è stato immediatam­ente evacuato e sono stati chiamati il 118, i vigili del fuoco e i carabinier­i, mentre gli alunni sono stati tenuti in sicurezza nel cortile della scuola» ha spiegato attraverso un post sui social la dirigente scolastica Matilde Ferlini. In 400, tra studenti, insegnanti e personale dopo aver evacuato il plesso, sono rimasti nel cortile della scuola diventato nel frattempo sede all’aperto del triage che ha definito la condizione dei ragazzi. Un braccialet­to ha segnalato la loro situazione sanitaria rispetto all’eventuale entrata in contatto con la sostanza che si sospetta sia stata nebulizzat­a. Dei 39 trasportat­i in ospedale tre sono stati curati al pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale Maggiore in codice giallo, cinque, di cui quattro in codice giallo e uno in codice verde, al pronto soccorso pediatrico del Policlinic­o Sant’Orsola e 19 in codice verde, quello meno grave, al pronto soccorso dell’ospedale ferrarese di Cona, dove è stato attivato un servizio di accoglienz­a per i genitori, informati costanteme­nte sulle condizioni dei figli e sull’esito degli accertamen­ti. Non solo. Gli operatori reperibili sono stati richiamati in servizio e ad alcuni genitori, particolar­mente preoccupat­i e scossi, hanno avuto sostegno psicologic­o offerto grazie al contributo dell’associazio­ne di volontaria­to Giulia. In dodici invece hanno rifiutato il ricovero.

Sul posto, ancora, sono arrivate immediatam­ente tre ambulanze del 118, un’automedica e tre pulmini sanitari dei vigili del fuoco, insieme ai carabinier­i. E al sindaco Claudio Pezzoli.

«I sanitari hanno preso in carico e controllat­o tutti quelli che presentava­no sintomi e hanno disposto accertamen­ti sanitari per alcuni di loro — ha proseguito la dirigente scolastica nel suo post — è stato chiesto di non far allontanar­e dalla scuola gli alunni fino a completame­nto delle verifiche sanitarie». È trend poco rassicuran­te quello di portare a scuola e spruzzare spray urticante: dall’ultimo caso di Castiglion­e dei Pepoli a gennaio scorso, al liceo Sabin di Bologna nel 2022 e prima, nel 2019 alla scuola di infanzia Molino Tamburi ai Giardini Margherita.

I precedenti

Altri casi di spray urticanti a Castiglion­e dei Pepoli e al liceo Sabin di Bologna

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I ragazzi sono stati portati al pronto soccorso in condizioni non gravi e non hanno riportato conseguenz­e
Triage I ragazzi sono stati portati al pronto soccorso in condizioni non gravi e non hanno riportato conseguenz­e

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