Zanetti: a Istanbul per un’impresa Banchi: arbitraggio impossibile
Alla sirena Massimo Zanetti va comunque ad abbracciare e ad applaudire tutti: delusione comprensibile, al termine di una gara tirata che spinge la sua Virtus al decimo posto, ma per i giocatori arriva comunque una pacca sulla spalla. «La nostra Eurolega non è ancora finita: è stata una bella partita, diciamo che le due squadre si equivalgono e se guardiamo gli episodi sono andati a favore loro. Bisogna portare pazienza». Lì a due passi c’è Sasha Djordjevic, coach dello scudetto Segafredo 2021 che a inizio gara aveva abbracciato calorosamente Zanetti. Ora il percorso verso i playoff diventa il Mortirolo ma il patron prova a caricare il gruppo: «Si può sempre vincere, anche ad Istanbul, e può cambiare tutta la stagione. Certamente noi abbiamo fatto un ottimo percorso, siamo qui a giocarci l’entrata nei playoff e siamo comunque tra le prime dieci di Eurolega, che è comunque un grosso risultato. Stasera poteva andare anche dalla nostra parte, ma è andata così». Più che lo spareggio contro Baskonia, a pesare è il filotto di sette sconfitte con cui la Segafredo ha chiuso la sua regular season: «Quello è un po’ il rimpianto — conclude Zanetti — abbiamo avuto un calo e abbiamo perso un filotto di partite importanti anche a causa degli infortuni come quello di Cordinier, che è stato fuori a lungo. Problematiche che ci hanno fatto perdere il treno quando eravamo là davanti: fa parte del gioco». Fanno festa i baschi, con Ivanovic che prova a consolare la Virtus: «Comprendo che cambia la prospettiva, ma è comunque play-in per entrambe. È stata una grande battaglia». Amareggiato, ovviamente, Luca Banchi: «Nel
secondo tempo è stato difficile stoppare il loro attacco e abbiamo perso il focus della gara, quel momento ci è costato la partita dopo venti minuti giocati con grande intensità contro Baskonia arrivata qui nella sua forma migliore». Ora il play-in sarà a Istanbul, spalle al muro: «Una buona prova non basterà, servirà la nostra partita migliore e dovremo avere orgoglio e convinzione di giocarcela. Rimane l’amarezza perché è un periodo in cui raccogliamo meno di ciò che meriteremmo: spero la trasformeremo in carica agonistica». Banchi si sofferma anche sul metro arbitrale sballato: «Le recriminazioni sono tante, non siamo riusciti ad avere un fischio neanche quando volevano fare fallo mentre il metro contro Hackett e Pajola è stato inaccettabile, per poi vedere Shengelia maltrattato così sotto canestro. È dura da accettare, quei fischi hanno colpito le fonti del nostro gioco, Toko ha perso il controllo e si sono create le condizioni di campo aperto per canestri determinanti per loro».