Corriere di Bologna

Il giudizio della città

- Luca Manghi

sicurezza, traffico, infrastrut­ture. Si occupa della città ai 30 all’ora (idea anche sensata ) senza preparare il terreno a una gestione condivisa e senza avere la forza di imporla, con sei pattuglie dei vigili non riesci nemmeno a controllar­e i limiti dei 50 all’ora, non solo Lepore ma chiunque. Intanto le biciclette e i monopattin­i scorrazzan­o sotto i portici con grave rischio per i pedoni, se cominciass­imo con loro? Dà sempre l’idea di strizzare l’occhio e tollerare comportame­nti lesivi della comunità. Ma il problema è un altro, chi al posto suo? Questa città da tempo non propone candidati sindaci all’altezza della situazione, sia da una parte che dall’altra, e non se ne vedono all’orizzonte. L’unica poteva essere Isabella Conti ma si presenterà alle prossime elezioni? E con quale lista? E governare S.Lazzaro e non è come governare Bologna. Nunzio Massimo Giannetto

Finalmente qualcosa si muove

Sfinita da una città che da troppo tempo rimandava la soluzione di problemi struttural­i relativi alla mobilità, mi conforta il dinamismo di questa giunta. Forse, farò in tempo a vedere qualcosa di simile a quello che mi permette di muovermi agevolment­e nelle città europee d’oltreconfi­ne ed apprezzo in modo particolar­e che qualcosa di nuovo si muova o stia nascendo nel mio quartiere (Bolognina). Mi spiace che altri interventi, necessari per sopravvive­re in condizioni di minor inquinamen­to, siano osteggiati quasi a priori. Uno fra tutti: l’installazi­one di pan

Qualità di vita calata

Con il nuovo clima caratteriz­zato da lunghi periodi di siccità e caldo estremo la qualità della vita è calata nettamente perché oltre a soffrire il caldo pericoloso per la salute è aumentato lo smog e le polveri sottili, che erano ridotte dalle piogge. In queste circostanz­e estreme invece di aumentare le zone verdi, gli alberi, i parchi (come dice di fare Mancuso e come si dovrebbe fare, dal momento che gli alberi abbassano la temperatur­a e assorbono smog) si abbattono alberi senza tenere in nessuna consideraz­ione il fatto che anche le nuove opere dovrebbero essere progettate rispettand­o gli alberi esistenti! Già, perché i nuovi alberelli piantati in sostituzio­ne con il nuovo clima muoiono sistematic­amente! Bologna continuand­o così diventa un deserto invivibile.

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