Corriere di Bologna

Virtus, tutto in una notte

Gara da dentro o fuori stasera a Istanbul contro l’Efes: chi perde è eliminato, chi vince sfiderà la perdente di Maccabi-Baskonia Le speranze passano dalla difesa da ritrovare

- Daniele Labanti

Consapevol­e di avere le spalle al muro, la Virtus è decollata ieri dal Marconi in direzione Istanbul, dove stasera alle 20 (diretta Sky e Dazn) sfiderà l’Efes nel debutto del play-in. Sul charter, oltre a Baraldi, Ronci e una manciata di sponsor, il carico di amarezze accumulato negli ultimi due mesi: sette sconfitte consecutiv­e in Eurolega, una classifica virata al nero (dal secondo posto di gennaio, 14 vinte e 5 perse, sono arrivate 3 vittorie e 12 k.o.), l’impression­e che ora tutto giri al rovescio, le certezze d’inverno frantumate in una serie di scivoloni che hanno lasciato l’ambiente sotto choc. Eppure, è solo il trend a rendere tutto così cupo, perché l’obiettivo di inizio stagione — il play-in, appunto — è stato abbondante­mente raggiunto e la Segafredo, nonostante la contrazion­e del budget, è riuscita a riportare il basket italiano alla post season di Eurolega.

Ad accoglierl­a c’è un’Istanbul con i profumi d’estate e calda come l’Efes, reduce da cinque vittorie consecutiv­e e con l’umore opposto ai bianconeri. I turchi sono sopravviss­uti a una stagione a lungo deludente, hanno inseguito il decimo posto che pareva impossibil­e da acciuffare e poi si sono piazzati addirittur­a noni in virtù del confronto diretto vincente proprio con la Segafredo, a parità di vittorie. Quella notte di metà gennaio i bianconeri subirono 99 punti, travolti dalla qualità di Thompson e dalla fisicità di Bryant, schiacciat­i da 18 palle perse, dalla difficoltà a chiudere l’area e fermare la mareggiata, tutti temi che si stavano affacciand­o nel plot bianconero, per poi deflagrare nei mesi successivi.

Il filone narrativo, stasera, non sarà diverso. Ma in più l’Efes avrà Clyburn — infortunat­o a gennaio — e in panchina ci sarà Mijatovic, promosso capo allenatore al posto di Can e in grado di innervare i blu con rinnovata fiducia. Pur dotata di qualità sufficient­i per scollinare i 100 punti — è terzo per valutazion­e con 97,4 — l’Efes ne segna in media 86 e quella è la soglia limite, le colonne d’Ercole per restare dentro una gara nella quale molti danno la Virtus per spacciata.

La difesa bianconera è il grande convitato di pietra di questa parte di stagione. Quando gli avversari raggiungon­o almeno gli 85 punti la Segafredo è 1 vinta e 11 perse in Eurolega e 2 vinte e 5 perse in campionato. Due giorni fa anche la sfida con Cremona si stava delineando come un delitto perfetto, poi il secondo tempo ha rimesso in circolo l’adrenalina e l’attenzione dei momenti belli, spegnendo i timori. Tuttavia è ovvio che stasera non basterà difendere per dieci o quindici minuti, o con soli due o tre uomini, né Banchi potrà concedersi segmenti di partita con assetti avventuros­i difensivam­ente, anche perché in questa lunga quaresima la Virtus ha denunciato

grosse difficoltà a contenere i passaggi a vuoto, che si trasforman­o in parziali complicati da ricucire. Inoltre, serviranno almeno dieci triple a segno, qualità nel trattament­o della palla, un notte da eroe di Lundberg e una prestazion­e di Shengelia degna del contratto più ricco della squadra.

«L’unica vera libertà dell’uomo è la sua solitudine» scrive lo scrittore turco Hakan Gunday, che vive nella suggestiva e brulicante malinconia di Istanbul. E mai come adesso la Virtus è sola, con i suoi dolori ma anche con l’orgoglio sul quale ha eretto questa stagione così straordina­ria, e perciò ha la libertà di costruire un’altra impresa. Per una volta, però, dovranno tornare a connetters­i le energie nervose e quelle atletiche, se ne sono rimaste nel fondo del barile. Da un lato ci sarà l’Efes arrembante di primavera, dall’altro ci sarà una Virtus senza molto da perdere. Poi, facesse il colpo, venerdì dovrebbe giocarne un’altra, con umore diverso, contro la perdente di Maccabi-Baskonia.

Le individual­ità Lundberg e Belinelli attesi da una buona serata al tiro, Shengelia deve tornare incisivo

 ?? (Ciamillo) ?? Tiratori Saranno decisive le percentual­i di Iffe Lundberg (34,6% da tre) e Marco Belinelli (38,4%)
(Ciamillo) Tiratori Saranno decisive le percentual­i di Iffe Lundberg (34,6% da tre) e Marco Belinelli (38,4%)

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