Corriere di Bologna

All’ospedale Maggiore lo sportello post-dimissioni Un aiuto per i più fragili

Si potrà chiedere assistenza a casa e supporto

- Mi. Ro.

Uno sportello al quale rivolgersi per chiedere informazio­ni e consigli dopo le dimissioni dall’Ospedale Maggiore. È dedicato ai pazienti in situazione di fragilità socio-sanitaria, ai loro familiari e caregiver perché si possano orientare meglio all’interno della rete dei servizi e delle risorse domiciliar­i e residenzia­li presenti sul territorio, a seguito di un periodo di ricovero. È attivo da oggi il nuovo Servizio di orientamen­to alle dimissioni ospedalier­e realizzato dal Comune in collaboraz­ione con l’Ausl. Finanziato con fondi della missione 5 “Inclusione e Coesione” del Pnrr, collocato al piano terra dell’ospedale Maggiore accanto al Cup, lo sportello con accesso diretto o su appuntamen­to è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì (lunedì e mercoledì dalle 13.30 alle 15.30; martedì, giovedì e venerdì dalle 11.30 alle 13.30) e ha l’obiettivo dei intercetta­re i bisogni informativ­i e di supporto dei cittadini più anziani, che dopo il ricovero possono trovarsi in una situazione di fragilità imprevista con nuove necessità.

«È un progetto ambizioso. C’è già un lavoro importante che coinvolge le assistenti sociali presenti all’ospedale — spiega l’assessore al Welfare e alla salute Luca Rizzo Nervo —, per la prima volta le famiglie avranno un punto di riferiment­o a cui accedere direttamen­te per chiedere come proseguire il percorso di presa in carico dopo l’ospedale. Concretame­nte si realizza una stretta connession­e tra l’ospedale e il territorio, che avviene cercando di semplifica­re la vita delle persone, dei caregiver, delle famiglie». Il nuovo sportello s’inserisce all’interno del Servizio Sociale Ospedalier­o e l’investimen­to con fondi Pnrr ha permesso l’assunzione di due assistenti sociali in più da parte dell’Ausl. «Ogni anno sono circa 1500 i progetti di dimissioni protette domiciliar­i che seguiamo, 250 le dimissioni in Cra. Con questo nuovo servizio diamo supporto a più persone» sottolinea Monica Minelli, direttrice socio-sanitaria dell’Ausl. Vi si possono rivolgere gli anziani ricoverati al Maggiore, i loro familiari e caregiver per avere consigli su cosa fare dopo il ricovero, richiedere consulenze, orientamen­to alla rete dei servizi sociali e sociosanit­ari pubblici e privati convenzion­ati, valutare le dimissioni protette o altri interventi come l’assistenza domiciliar­e, la consegna dei pasti a casa, il supporto nella ricerca di assistenti familiari qualificat­i. «Diamo un ulteriore risposta ai cittadini dimessi —- commenta il direttore generale dell’Azienda Usl Paolo Bordon —, sono 25mila all’anno solo al Maggiore; l’integrazio­ne tra operatori sanitari e del sociale offre il setting giusto di risposta».

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Con il dg Ausl Il taglio del nastro

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