Grandi navi: mostra negata Pd insorge contro il sindaco
Bufera dopo il no del sindaco alle foto di Gardin. Buitoni: ci ripensi
VENEZIA Il catalogo e i manifesti erano già in stampa come anche le cartoline di lancio dell’esposizione «Mostri a Venezia» a Palazzo Ducale ma, almeno per ora, rimarranno in magazzino. Il sindaco Luigi Brugnaro ha congelato l’evento e deciso di far slittare dal 18 settembre a data da destinarsi lla mostra degli scatti del fotografo Gianni Berengo Gardin sul passaggio delle crociere in bacino di San Marco e canale della Giudecca. «Se Berengo Gardin vuole essere amico di Venezia, come dice di essere- spiega Brugnaro -, attenda, affiancheremo alla mostra anche altri punti di vista sull’argomento».
Il passaggio delle grandi navi è un tema a dir poco spinoso a Venezia e la città è divisa tra chi vorrebbe estromettere i «giganti» dalla laguna e chi invece li difende, in nome dell’occupazione che garantiscono al Porto. «Da quando è stata decisa la mostra “sono capitate” le elezioni, i cittadini hanno deciso di salvare 5 mila posti di lavoro al Porto - continua il sindaco -, voglio mostrare anche la Venezia di chi lavora mentre quella di Gardin ha distorsioni - aggiunge -, ci sono vedute che io che vivo qui da 53 anni non ho mai visto, chissà che obiettivo ha usato». Le fotografie incriminate mostrano, ad esempio, un’ammiraglia che fiancheggia piazza San Marco e via Garibaldi a Castello oscurata dall’impatto del «mostro».
A poco serviranno le proteste dei veneziani sui social network (a decine stanno postando le foto di Gardin con la didascalia: «Se il sindaco non la vuole, la mostra sulle grandi navi me la faccio da me») e l’appello a ripensarci del sottosegretario ai Beni culturai Ilaria Borletti: Brugnaro è irremovibile. «Questa mostra aspetta», conclude. Volendo il Ministero potrebbe aprire le porte di una delle sue sedi museali a Venezia ma Borletti Buitoni non vuole incidenti diplomatici.
«La cosa più ragionevole è spingere il sindaco a cambiare idea - dice -, Berengo Gardin è un artista e anche se la sua opera è in dissonanza con le idee di Brugnaro è giusto che le esponga, la dialettica, seme della democrazia, funziona così, il sindaco - conclude - potrà scrivere la sua versione in un’altra circostanza».
A onor del vero, già in passato «Mostri a Venezia» ha avuto difficoltà a trovare una sede espositiva. Nei giorni dell’inaugurazione della mostra a Milano (nel luglio 2014 era ospitata a Villa Necchi Campiglio dal Fai) il fotografo denunciò l’impossibilità
Il fotografo Gianni Berengo Gardin, di 85 anni, ha iniziato la sua carriera come fotoreporter nel 1954, i suoi scatti sono apprezzati e esposti in tutto il mondo. di trovare spazi pubblici in laguna. Il presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa offrì le sue strutture a Santa Marta e propose di organizzare, come evento collaterale, dibattiti e confronti proprio sulle grandi navi. Berengo Gardin declinò l’offerta ma non accantonò l’idea di esporre a Venezia. Di lì a poco, la Fondazione Forma prese in mano le foto dell’artista sulle crociere e iniziò a lavorare con la Fondazione musei civici, accordandosi per una mostra a palazzo Ducale. «Se lo spostamento è per dare maggiore visibilità all’evento, non c’è problema», spiega il presidente della Fondazione Forma Riccardo Koch che ammette di essere stato «spiazzato» dalla decisione di Brugnaro. «La mostra ha una sua compiutezza, non è che si possano fare aggiunte - conclude -. Se la data è diversa ma con uguali caratteristiche ci va bene, altrimenti no».
Lo stop di Brugnaro alle opere di Berengo Gardin ha travalicato i confini veneziani e a Roma l’onorevole del Pd Michele Ansaldi ha sollecitato il ministro ai Beni culturali Dario Franceschini via Twitter. «Lo stop di Brugnaro è prepotenza burocratica. Ministro valuti offrire sede alternativa», si legge sul social network. Intanto, in laguna, qualcuno prova a bypassare i veti del primo cittadino: la Municipalità di Venezia, di colore opposto alla maggioranza in Comune, ieri si è offerta di aprire le sue sedi alle fotografie di Gardin. «Se non va in porto Palazzo Ducale, noi possiamo mettere a disposizione, per esempio, la sala di San Leonardo (all’inizio di Strada Nuova, ndr) - dice il presidente del parlamentino di centrosinistra Giovanni Andrea Martini del Pd – oppure si potrebbe pensare anche a Ca’ Zenobio degli Armeni, in ogni caso mi pare assurdo che il sindaco possa intervenire nelle scelte della Fondazione musei».
Il sindaco ha tenuto per sé le deleghe alla Cultura ed è anche vicepresidente della Fondazione musei civici e ha voce in capitolo nelle scelte della programmazione culturale all’interno delle sedi museali della città di Venezia com’è appunto palazzo Ducale. Ieri nel pieno delle polemiche, Berengo Gardin ha preferito non commentare; ma è facile che della mostra non se ne faccia più nulla.
A fine agosto, Koch e la direttrice dei musei veneziani, Gabriella Belli, si aggiorneranno su «Mostri a Venezia», il sindaco però non vuole pressioni e ha deciso di prendersi il tempo per trovare il materiale adatto da affiancare alle immagini di Gardin. Inizialmente, l’idea era di esporre le tavole dei progetti della soluzione, individuata dal sindaco, per togliere le crociere da San Marco facendole passare dietro l’isola delle Trezze. Ieri però il primo cittadino ha pensato che ci sono anche fotografie, più pro navi, da esporre al Ducale.