Corriere di Verona

Ecco Speedy-Pepe «Conosco il segreto per la salvezza»

L’ex Juve: «Voglio restare a lungo». Tegola-Izco: fuori 4 mesi

- Sorio

BARDOLINO La bella notizia è la grinta di Simone Pepe: «Qui a Verona mi rilancerò», più chiaro di così. Quella brutta, anzi pessima, è il ko di Mariano Izco, lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, ko rimediato a Vicenza due sere fa: il mediano argentino finirà sotto i ferri, ricostruzi­one del legamento crociato stesso - nei prossimi giorni l’intervento, all’Ospedale Sacro Cuore di Negrar, equipe del professor Claudio Zorzi - si prevede uno stop lungo, presumibil­mente fino a dicembre, e il ds Luca Nember dovrà correre ai ripari, adesso, sul mercato. Intant0, come detto, ieri è stato il giorno di Pepe. Dal (quasi) Triplete con la maglia della Juventus a una stagione in cui la salvezza sarà l’obiettivo principale. «Se ho imparato qualcosa nella mia carriera è che il gruppo è fondamenta­le per raggiunger­e buoni obiettivi e qui non si farà fatica a creare spogliatoi­o: io mi sono già ambientato». Anche perché, per uno come lui, soprannomi­nato «Er chiacchier­a», non è mai difficile sentirsi parte di un nuovo gruppo: «Mi diede questo nomignolo Gianluca Berti, portiere del Palermo, quando arrivai lì a vent’anni. Ero uno che parlava molto e oggi non ho perso il vizio». Arriva al Chievo con tanta voglia di mettersi in gioco, Pepe, dopo gli anni in chiaroscur­o con la Juve, in cui ha vinto molto ma è rimasto a lungo fermo per infortunio: «Alcuni sono scettici sulle mie condizioni fisiche? Anch’io lo sarei, se non conoscessi i risultati dei test. Ho passato due anni di inferno, ma ora sono pronto per dare il massimo, mi sento rinato. Ho firmato per un anno, proprio per verificare il mio stato fisico, ma vorrei indossare questa casacca per molte stagioni». La maglia scelta è la numero 7: «Sono un giocatore offensivo, posso giocare largo in un centrocamp­o a quattro, oppure in un tridente. All’occorrenza so fare anche la seconda punta in un attacco a due. Sono disponibil­e per ogni ruolo, anche portiere, peccato non sia abbastanza alto...». Una voglia di scherzare che non è mai mancata, a Pepe, durante la presentazi­one. «Campione? Dove sta il campione? Io sono uno dei tanti in rosa, un uomo solo non fa la squadra a meno che non si chiami Messi o Ronaldo». Ha parlato anche, l’ex bianconero (4 scudetti con Madama) del campionato che inizia tra 9 giorni: «Juve favorita. E io non ho paura di lottare per la salvezza. L’ho già fatto e so che l’arma segreta è cominciare bene». I tanti tifosi accorsi ieri a Veronello sperano di vedere Pepe già in Coppa Italia, lunedì, contro la Salernitan­a: «Se Maran vorrà, potrà contare su di me. Io sono pronto».

La grinta Due anni d’inferno a causa degli infortuni, ora sono ok e motivato

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 ?? (foto Udali/Chievo) ?? Presentazi­oni A sinistra, la stretta di mano tra l’attaccante Simone Pepe e il presidente del Chievo, Luca Campedelli Qui a destra, il difensore Michelange­lo Albertazzi con la maglia n. 6 dell’Hellas
(foto Udali/Chievo) Presentazi­oni A sinistra, la stretta di mano tra l’attaccante Simone Pepe e il presidente del Chievo, Luca Campedelli Qui a destra, il difensore Michelange­lo Albertazzi con la maglia n. 6 dell’Hellas

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