«Dieselgate Volkswagen», primi esposti in procura a Verona
Il Movimento Difesa del Cittadino si rivolge all’Antitrust. Il nodo delle auto di polizia e carabinieri. M5s all’attacco
Un esposto del Movimento Difesa del Cittadino, la causa di una coppia di sposini che aveva ricevuto una berlina come regalo di nozze. Cominciano a fioccare sulla procura di Verona - competente perché qui ha sede il Volkswagen Group Italia - le cause contro il gruppo automobilistico tedesco. Si è aperto anche il fronte delle Leon fornite a polizia e carabinieri e presentate proprio in piazza Bra a luglio. Ma le auto non hanno alcun problema di sicurezza, semmai alla centralina delle emissioni. E il consigliere regionale M5s Manuel Brusco attacca: «La nostra provincia pagherà a caro prezzo la disonestà della Germania».
E pensare che avevano resistito anche a un test con oltre 30mila chilometri percorsi sensa sosta. Per non parlare dei 100mila movimenti di apertura e chiusura porte, o dei 16mila chilometri fatti dai prototipi. Era il 3 luglio quando quelle Leon con la «livrea» di polizia e carabinieri vennero presentate in anteprima nazionale in piazza Bra. Una scelta per nulla casuale, quella all’ombra dell’Arena, nel fulcro logistico di quel Volkswagen Group Italia che a Verona ha sede. Allora si celebrarono i fasti di una «commessa» che in tre anni dovrebbe portare in dote alle forze dell’ordine 4mila auto. Ma adesso, dopo due mesi e mezzo, quelle Leon che avevano resistito a test durissimi rischiano di spezzarsi sotto il peso dello «scandalo diesel». Loro e quelle auto del gruppo finite nel «listino» nero delle emissioni taroccate. «Metodo tedesco e cuore italiano: questa è la Volkswagen Group Italia, attiva da oltre 60 anni», disse a luglio l’amministratore delegato Massimo Nordio. Un cuore che per quel «metodo» rischia di andare in fibrillazione. E di mandare in aritmia quella che è la prima azienda veronese con un giro d’affari di 3,5 miliardi. Un «connubio», tra Volkswagen e Verona, che rischia di avere anche ripercussioni... giudiziarie.
Gli esposti
Perché è sulla procura scaligera che nei prossimi giorni fioccheranno gli esposti già preannunciati da associazioni e privati cittadini. Come quello del Movimento Difesa del Cittadino che ha presentato un esposto all’Antitrust per pubblicità ingannevole chiedendo una sospensione cautelare delle vendite dei modelli coinvolti e che si vuole rivolgere ai magistrati veronesi «per valutare la sussistenza della frode in commercio e del disastro ambientale». Il Mdc ha anche richiesto il sequestro preventivo di tutte le auto coinvolte nell’inchiesta e ancora nei concessionari e depositi, ma anche «il sequestro cautelare e la confisca dei beni della Volkswagen e degli amministratori responsabili quale frutto del possibile reato e di quelli che saranno necessari a rifondere il danno ambientale causato all’Italia dalle emissioni di CO2 fuori norma dei veicoli incriminati». Anche una coppia di sposini che aveva ricevuto una Phaeton Berlina come regalo di nozze ha deciso di rivolgersi ai giudici. E il lavoro non sarà da poco, per la procura scaligera.
Polizia e carabinieri
Intanto in città continuano a girare regolarmente le due Leon consegnate una ventina di giorni fa alla questura. Al momento sono stati raccolti 925 ordini, per 475 «pantere» e 450 «gazzelle». Se ai carabinieri le nuove auto non sono ancora state in dotazione, alle volanti non è arrivata alcuna comunicazione per un eventuale «fermo». L’«inghippo è bene precisare, non riguarda per nulla la sicurezza delle vetture, ma solo le loro emissioni. Quindi se le Leon rientrassero nella lista incriminata, non verrebbero fermate ma «richiamate» per la corretta taratura della centralina, come avviene per le auto «civili».
L’attacco del M5s
E sui riverberi che lo scandalo Volkswagen avrà su Verona interviene il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Manuel Brusco, membro della commissione Ambiente. Ricordando che Volkswagen Group Italia è un colosso da 900 dipendenti e un giro di circa 12mila addetti, Brusco si scaglia contro quello che definisce «cinismo criminale». «La nostra provincia - è il vaticinio del consigliere pentastellato - pagherà a caro prezzo la disonestà della Germania. Merkel e le istituzioni europee che fanno capo a lei, danno lezioni di moralismo ma poi distruggono l’ambiente e le imprese. Il crollo della Volkswagen dovuto all’inganno messo in atto verso i consumatori sul reale inquinamento delle vetture, avrà effetti devastanti verso molte imprese venete. Oltre a Verona le aziende di tutta la regione esportano in Germania componenti auto, più di Franca e Stati Uniti. E ora chi sono i furbetti?».
Intanto in via Grumpert, dove la Volkswagen ha sede, si aspetta dalla casa madre la lista dei modelli coinvolti. «Fino ad allora - è la risposta rassegnata dell’azienda - non siamo in grado di dare informazioni...».
Volkswagen Group Italia Spa è la consociata italiana del Gruppo Volkswagen e distributore degli autoveicoli Volkswagen, Audi, Seat, Škoda
Ha sede in viale Gumpert in città . Nel 2013 ha dichiarato un fatturato netto di 3,5 miliardi e consegnato 181mila veicoli tra auto e commerciali. Ha circa 900 dipendenti . Altre 12mila persone lavorano nell’indotto