Corriere di Verona

«ZTL LIBERA PER LE AUTO ELETTRICHE» ED È POLEMICA

Di Dio (Lista Tosi) difeso solo da Benciolini (M5s). Gli altri: troppo traffico, meglio di no

- Di Lillo Aldegheri

Fa discutere (e litigare) la proposta di Vittorio Di Dio, vicecapogr­uppo della Lista Tosi, di consentire a tutte le auto elettriche o ibride di entrare in Ztl, anche se prive di permesso. In commission­e consiliare, muro di perplessit­à bipartisan.

Fa discutere (e litigare) la proposta di Vittorio Di Dio, vicecapogr­uppo della Lista Tosi, di consentire a tutte le auto elettriche o ibride di entrare in Ztl, anche se prive di permesso. Proposta che Di Dio ha difeso con molta passione («una scelta che incentiva a scegliere scelto un mezzo non inquinante, le norme europee lo richiedono e lo si fa in decine di città, da Milano a Roma, da Bergamo a Mestre») ma che si è scontrata, in commission­e consiliare, con un muro di perplessit­à bipartisan. Lo stesso assessore alla Mobilità, Marco Ambrosini, ha chiesto di pensarci bene, perché uno degli scopi della Ztl, ha detto, è anche quello di ridurre il numero di auto in circolazio­ne nella città storica. Ma quante sono le vetture elettriche a Verona? Secondo i dati diffusi ieri, quelle immatricol­ate fino al 2014, nel capoluogo, sono 599, mentre quelle a benzina sono 75.972, quelle a gasolio 59.266 («speriamo non siano tutte VolksWagen» hanno commentato alcuni consiglier­i), quelle ibride benzinamet­ano 7.600, quelle benzinagpl 12.921, mentre quelle ibride benzina-elettrico sono appunto 599 e quelle solo elettriche sono 27. E gli uffici hanno sottolinea­to come i residenti in possesso di vetture di questo tipo possano già circolare senza limitazion­e alcuna in centro.

Secondo Di Dio, visto che la sua proposta riguarda solo le vetture prodotte dal 2014 in poi e che siano in grado di passare dalla benzina all’elettricit­à con un apposito pulsante, il loro accesso alla Ztl aumenterà il traffico in maniera decisament­e ridotta. Ma contro la proposta è arrivato egualmente una marea di no, da tutti gli schieramen­ti.

Elisa La Paglia (Pd) ha sottolinea­to che il numero di auto elettriche cresce ad un ritmo del 47% l’anno, e che le altre città concedono sconti alle vetture di questo tipo, ma non una libertà assoluta d’ingresso in Ztl. La Paglia ha proposto semmai uno sconto del 50% sui parcheggi agli automobili­sti «elettrici».

Riccardo Battistoni ( Lista Tosi) ha spiegato che «la Ztl è il salotto della città, e va difesa dall’assalto delle auto, magari con un piano più ampio che preveda più parcheggi e più mezzi pubblici, ma non più vetture nella città antica».

Il comandante della Polizia Municipale ha sottolinea­to le difficoltà di eventuali controlli sulla effettiva alimentazi­one delle vetture («non esistono strumenti per farli a distanza, e i vigili sono sempre meno, visto che dal primo ottobre ne perderemo altri 15 e non sono in vista assunzioni…»).

Damiano Fermo (Pd) ha proposto che il Comune crei invece gruppi d’acquisto per auto ibride, il che consentire­bbe ai cittadini che ne siano soci di avere sconti notevoli.

Unica voce a favore della proposta di Di Dio, quella del capogruppo M5S, Gianni Benciolini, secondo il quale «sarebbe la prima cosa concreta che si farebbe a Verona contro l’inquinamen­to, anche se è vero che sarebbe difficilis­simo controllar­e se una vettura ibrida sta viaggiando a benzina o con le batterie». Benciolini si è detto favorevole anche alla sosta gratuita delle auto elettriche in centro (mentre la proposta di Di Dio la prevede solo in misura limitatiss­ima).

Alla fine, su proposta di Francesco Spangaro, se ne riparlerà il 6 ottobre, quando verrà portata in commission­e la delibera sulla chiusura serale della Ztl (abolendo la fascia libera tra le 20 e le 22), delibera che il giorno dopo sarà varata dalla giunta. Ma se le posizioni resteranno quelle espresse ieri, sarà davvero difficile che la mozione di Di Dio possa passare.

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A Padova Le colonnine di ricarica inaugurate all’Ikea (

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