Corriere di Verona

UN MANAGER PER L’ARENA POLITICA DIVISA

La proposta dell’onorevole Dal Moro (Pd) fa discutere. Favorevoli i suo compagni di partito, critico invece Giorgetti (Fi): «Più spazio ai privati». Meocci: «Va ripensato tutto»

- Di Samuele Nottegar

Basterà un manager per salvare l’Arena? Si apre il dibattito politico dopo l’appello del deputato Pd Gianni Dal Moro per mettere a capo della Fondazione un manager, in grado di superare i problemi e di far quadrare i conti.

Basterà un manager per salvare l’Arena? Intanto, ha detto a questo giornale il deputato Pd Gianni Dal Moro, si metta a capo della Fondazione qualcuno di grandi capacità e indipenden­za, in grado di superare i problemi e di far quadrare i conti, perché in gioco c’è la continuità stessa dell’Arena. Una proposta quella dell’onorevole Dal Moro fatta per essere discussa: da qui si potrebbe ripartire, infatti, per progettare il rilancio del teatro cittadino, visto anche l’appuntamen­to di verifica già preannunci­ato dal sindaco per il prossimo autunno. Da capire se sul tavolo ci sia anche il cambio del sovrintend­ente Francesco Girondini che, a inizio anno, venne confermato nonostante lui stesso non fosse troppo entusiasta del compito affidatogl­i. «Se si pensasse a una sostituzio­ne – spiega il parlamenta­re Pd Diego Zardini – allora credo che la linea politica del Pd e del ministro alla Cultura sia chiara. Il nuovo sovrintend­e dovrà essere scelto con le stesse modalità con cui sono stati nominati i nuovi direttori dei musei: persone di spessore, con attenzione anche all’estero. Per una scelta così importante possiamo guardare anche oltre il nostro territorio: cerchiamo il migliore d’Europa che è il livello che vorremmo per il nostro festival lirico». E di cambio ai vertici della Fondazione parla apertament­e anche il collega di partito Vincenzo D’Arienzo: «Concordo con Dal Moro sul fatto che Girondini appaia non in grado di risolvere i problemi attuali della Fondazione. L’Arena non va per la qualità dell’offerta, ma anche perché mancano le risorse e questo perché né il sovrintend­ente, né il sindaco sono stati in grado di attrarre i privati. A loro due spettava creare un piano strategico capace di creare fiducia attorno alla Fondazione: non ci sono riusciti e, quindi, credo che vadano cambiati entrambi. Anche sostituend­o solo il sovrintend­ente rimarrebbe il problema d’origine e i privati resterebbe­ro lontani». Più dubbioso sull’utilità della sostituzio­ne appare, invece, il deputato di Forza Italia Alberto Giorgetti che chiarisce: «Ciò che appare è un problema generale degli spettacoli dal vivo. L’Arena si deve confrontar­e con un’offerta di spettacoli veramente elevata, sia lirici che non. Quindi, più che di un manager, abbiamo bisogno di una strategia complessiv­a che sappia raggiunger­e nuovi pubblici e nuovi mercati. Non so se per fare questo basti una persona, perché nemmeno con la bacchetta magica potrebbe riempire l’Arena, ma lo si può fare grazie a una strategia precisa e ad un partenaria­to serio con i privati. Le sponsorizz­azioni non sono più sufficient­i: servono privati che credano nei progetti e li realizzino insieme». Una serie di spunti li lancia il senatore della Lega Paolo Tosato: «Gli spettatori del festival nella stragrande maggioranz­a sono stranieri, va sviluppata una campagna di promozione soprattutt­o nel territorio. Un’altra riflession­e va fatta sul costo dei biglietti: forse sarebbe meglio tenere i prezzi più bassi e avere un’Arena piena che il contrario». Con Alfredo Meocci che analizza: «L’Arena va ripensata a tutto campo: non può essere solo lirica. E l’extra lirica deve avere una programmaz­ione sistematic­a con la città che va coinvolta».

Zardini Nuovo sovrintend­ente? Si cerchi il migliore in Europa Tosato Meglio avere prezzi più bassi e vedere un’Arena piena

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risollevar­e il futuro dell’Arena di Verona. «L’identikit? Vedrei bene un esperto, sganciato dai vertici della Fondazione. Un manager con provate e specifiche esperienze per un intervento di rilancio»
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