UN MANAGER PER L’ARENA POLITICA DIVISA
La proposta dell’onorevole Dal Moro (Pd) fa discutere. Favorevoli i suo compagni di partito, critico invece Giorgetti (Fi): «Più spazio ai privati». Meocci: «Va ripensato tutto»
Basterà un manager per salvare l’Arena? Si apre il dibattito politico dopo l’appello del deputato Pd Gianni Dal Moro per mettere a capo della Fondazione un manager, in grado di superare i problemi e di far quadrare i conti.
Basterà un manager per salvare l’Arena? Intanto, ha detto a questo giornale il deputato Pd Gianni Dal Moro, si metta a capo della Fondazione qualcuno di grandi capacità e indipendenza, in grado di superare i problemi e di far quadrare i conti, perché in gioco c’è la continuità stessa dell’Arena. Una proposta quella dell’onorevole Dal Moro fatta per essere discussa: da qui si potrebbe ripartire, infatti, per progettare il rilancio del teatro cittadino, visto anche l’appuntamento di verifica già preannunciato dal sindaco per il prossimo autunno. Da capire se sul tavolo ci sia anche il cambio del sovrintendente Francesco Girondini che, a inizio anno, venne confermato nonostante lui stesso non fosse troppo entusiasta del compito affidatogli. «Se si pensasse a una sostituzione – spiega il parlamentare Pd Diego Zardini – allora credo che la linea politica del Pd e del ministro alla Cultura sia chiara. Il nuovo sovrintende dovrà essere scelto con le stesse modalità con cui sono stati nominati i nuovi direttori dei musei: persone di spessore, con attenzione anche all’estero. Per una scelta così importante possiamo guardare anche oltre il nostro territorio: cerchiamo il migliore d’Europa che è il livello che vorremmo per il nostro festival lirico». E di cambio ai vertici della Fondazione parla apertamente anche il collega di partito Vincenzo D’Arienzo: «Concordo con Dal Moro sul fatto che Girondini appaia non in grado di risolvere i problemi attuali della Fondazione. L’Arena non va per la qualità dell’offerta, ma anche perché mancano le risorse e questo perché né il sovrintendente, né il sindaco sono stati in grado di attrarre i privati. A loro due spettava creare un piano strategico capace di creare fiducia attorno alla Fondazione: non ci sono riusciti e, quindi, credo che vadano cambiati entrambi. Anche sostituendo solo il sovrintendente rimarrebbe il problema d’origine e i privati resterebbero lontani». Più dubbioso sull’utilità della sostituzione appare, invece, il deputato di Forza Italia Alberto Giorgetti che chiarisce: «Ciò che appare è un problema generale degli spettacoli dal vivo. L’Arena si deve confrontare con un’offerta di spettacoli veramente elevata, sia lirici che non. Quindi, più che di un manager, abbiamo bisogno di una strategia complessiva che sappia raggiungere nuovi pubblici e nuovi mercati. Non so se per fare questo basti una persona, perché nemmeno con la bacchetta magica potrebbe riempire l’Arena, ma lo si può fare grazie a una strategia precisa e ad un partenariato serio con i privati. Le sponsorizzazioni non sono più sufficienti: servono privati che credano nei progetti e li realizzino insieme». Una serie di spunti li lancia il senatore della Lega Paolo Tosato: «Gli spettatori del festival nella stragrande maggioranza sono stranieri, va sviluppata una campagna di promozione soprattutto nel territorio. Un’altra riflessione va fatta sul costo dei biglietti: forse sarebbe meglio tenere i prezzi più bassi e avere un’Arena piena che il contrario». Con Alfredo Meocci che analizza: «L’Arena va ripensata a tutto campo: non può essere solo lirica. E l’extra lirica deve avere una programmazione sistematica con la città che va coinvolta».
Zardini Nuovo sovrintendente? Si cerchi il migliore in Europa Tosato Meglio avere prezzi più bassi e vedere un’Arena piena