Corriere di Verona

Spruzzata di Pepe «Quel gol è mio e ora me lo godo»

Assegnato al centrocamp­ista solo ieri. Un solo precedente: quello di Toni

- Sorio

«Con Paloschi ci siamo presi in giro fino a dieci minuti fa. M’ha scritto un sms. “L’ho toccata io, comunque…”. Gli ho risposto: “Sì, sì, certo, te lo sogni…”. Alberto vive per il gol. Della serie: la tocca anche se non la tocca. Ma ne farà tanti, non è un problema. Il “bisognoso” sono io. Perciò me lo tengo stretto».

Ore 17 di ieri. Un tranquillo lunedì a spupazzars­i i figli nella settimana che scivola verso il derby. Il Chievo è felicement­e settimo a 11 punti e Simone Pepe detto Er Chiacchier­a, 32 anni, a segno alla prima da titolare in gialloblù, è l’uomo del gol meno traducibil­e del mondo. «Ho condiviso sul mio profilo Twitter il messaggio di un addetto della Lega: “Assegnarne uno non era mai stato tanto complicato”. Grande». È il gol di domenica, due giorni fa, il pareggio definitivo, roba su cui gli esperti si sono dovuti scervellar­e.

Ricapitoli­amo. Mapei Stadium, il Sassuolo è avanti, Pepe crossa dalla sinistra, palla furbetta che s’indirizza verso la porta, passa in zona Paloschi-Cannavaro e prosegue la propria corsa nel sacco. Prima: «Gol di Paloschi». Poi: «Forse la tocca Cannavaro, quindi è gol di Pepe». Quel forse l’ha cancellato la Lega Serie A, intorno all’ora di pranzo di ieri, con un comunicato grondante fatica: «Tanti dubbi (che restano) e immagini riviste molte volte dalle varie telecamere prima di dipanare l’intricata matassa. Un gol per cui entrano addirittur­a in gioco, prima volta da quando nel 2010 la Lega Serie A ha introdotto le Linee Guida per chiarire tali situazioni, tre calciatori: Pepe e Paloschi del Chievo e Cannavaro del Sassuolo».

La premessa è quella lì. Avanti. «Sul traversone di Pepe, nel contatto Paloschi-Cannavaro la palla cambia direzione. Le immagini chiariscon­o che c’è sempre “luce” tra il corpo di Paloschi e la sfera, e infatti la palla cambia direzione solo in seguito al tocco, netto, del piede sinistro di Cannavaro». È la sensazione che Pepe aveva già tastato a fine gara, davanti ai replay. «Sì, difatti in sala stampa ci scherzavo su, “guardate che il gol è mio”». Torniamo al comunicato della Lega. «Sarebbe quindi autorete. Ma a questo punto bisogna risalire a monte e valutare la traiettori­a del cross di Pepe per vedere s’era diretto in porta. La camera posta ai 16 metri non chiarisce il dubbio: il pallone, senza il tocco di Cannavaro, sarebbe finito nei pressi del secondo palo. Pertanto, sulla base delle Linee Guida, la rete va attribuita all’autore del tiro-cross». Ovvero, lo stesso Simone Pepe.

Il precedente? Luca Toni, torneo 2013-14, uso della camera in-out posta sulla linea della porta e gol al Catania ratificato in autogol per deviazione di Frison. «Ricordo, sì - fa Pepe - Comunque tornare a giocare dal 1’, col Chievo, facendo una bella prestazion­e e segnando pure, è il modo migliore per iniziare la settimana del derby».

Il derby di sabato sera, già, che cade nel pieno del magicmomen­t pandorato e nel pieno delle difficoltà per Toni e compagnia. «Noi stiamo facendo bene, continuiam­o a lottare, anche col Sassuolo non ci siamo piegati dopo lo svantaggio e siamo rimasti con equilibrio in partita». Noi, cioè il Chievo. «Loro, l’Hellas, sono in un periodo in un cui non riescono a vincere. Ma non vuol dire niente. Come non vuol dire niente che Toni sia fuori e forse pure Pazzini. Il derby fa storia a sé». Parola di Pepe. Uno che il derby l’ha vissuto a Torino. Uno che, da ieri, appone la firma sul gol più complicato degli ultimi anni.

Alberto ne farà tanti, il “bisognoso” sono io. Perciò il gol me lo tengo stretto Esordio da titolare e gol: il modo migliore per iniziare la settimana del derby

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 ??  ?? Esultanza profetica Pepe festeggia dopo il gol del pareggio ieri col Sassuolo. Ieri la conferma: è suo
Esultanza profetica Pepe festeggia dopo il gol del pareggio ieri col Sassuolo. Ieri la conferma: è suo

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