Corriere di Verona

Sisma, soccorsi da tutto il Veneto

Vigili del fuoco, alpini e unità speciali: inviati centinaia di uomini. La Protezione civile nazionale: Nordest in prima linea I racconti sul campo. Raccolta fondi: tifosi dell’Hellas, dipendenti di Amia e Funivia di Malcesine già mobilitati

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Tutto il Veneto si mobilita dopo il sisma che ha devastato il Centro Italia. All’alba la grande macchina organizzat­iva si è messa in moto anche nella nostra regione («è stata una delle prime a intervenir­e», ha detto Immacolata Postiglion­e, della Protezione civile nazionale), con riunioni e videoconfe­renze tra prefetti, esercito e vigili del fuoco, la cui direzione interregio­nale ha inviato subito 62 uomini (da quattro province) formati per le ricerche sotto le macerie. Colonne di soccorrito­ri sono partiti dalle città venete, tra volontari e alpini. Anche a Verone si mobilita la società civile: già organizzat­e raccolte fondi tra i tifosi dell’Hellas, i dipendenti dell’Amia e dalla società che gestisce la funivia Malcesine - Monte Baldo.

Il grande cuore del Veneto, dopo aver battuto per giorni in occasione dei terremoti a L’Aquila (6 aprile 2009, 309 morti) e in Emilia (29 maggio 2012, 27 vittime), si riapre con centinaia di uomini inviati per portare soccorso anche alle popolazion­e colpite dal violento sisma di magnitudo 6 che alle 3.36 di ieri mattina ha devastato interi Comuni tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. «Polverizza­ti», per usare le parole dei sindaci, Pescara del Tronto (Ascoli), Amatrice e Accumoli (Rieti). Il bilancio provvisori­o, ieri alle 21, parlava di oltre 120 persone rimaste uccise e 1500 sfollate solo nelle Marche. All’alba la grande macchina organizzat­iva si è messa in moto anche nella nostra regione («E’ stata una delle prime a intervenir­e», ha detto Immacolata Postiglion­e della Protezione civile nazionale), con riunioni e videoconfe­renze tra prefetti, esercito e vigili del fuoco, la cui direzione interregio­nale ha inviato subito 62 uomini (da Verona, Treviso, Venezia e Belluno) formati per le ricerche sotto le macerie e 27 tra ruspe, trattori, escavatric­i, torri di illuminazi­one e moduli logistici per allestire bagni e basi operative. Con i pompieri si sono mossi l’elicottero del reparto volo di Venezia, specializz­ato nella mappatura dei territori con un drone, e un’équipe del Suem dell’ospedale dell’Angelo di Mestre, composta dall’anestesist­a Nicola Bortoli e dall’infermiere Michele Pomiato, che a Pescara del Tronto hanno salvato una bella bimba bionda di 4 anni, rimasta sotto le macerie 16 ore e diventata un simbolo di speranza.

Un altro equipaggio del Suem, con l’elicottero, è partito da Padova, per raggiunger­e il «campo base» allestito all’aeroporto di Rieti, chiuso ai voli di linea e dedicato ai soccorsi. Il dottor Giacomo Miazzo e l’infermiera Paola Franco hanno imbarcato ad Amatrice un 45enne rimasto dodici ore sotto le macerie e l’hanno trasportat­o all’ospedale di Tor Vergata. «Era in condizioni critiche — racconta Miazzo — aveva una sindrome da schiacciam­ento ma era cosciente. Con la voce ha guidato i soccorrito­ri: ci ha raccontato di essersi salvato perchè è stato risucchiat­o al piano di sotto della casa con lenzuolo e materasso, che ha attutito la caduta. Per andare a prenderlo siamo atterrati su un prato, il problema è la dispersion­e del territorio in tante piccole frazioni, alcune delle quali non ancora raggiungib­ili. Dall’alto lo scenario è impression­ante, pare di vedere una zona bombardata, le case sembrano sassolini». La sanità veneta ha inoltre messo a disposizio­ne 10 letti di Terapia intensiva e altri di degenza per eventuali feriti, più 300 sacche di sangue da mandare nelle aree terremotat­e. A tale proposito, centinaia di telefonate da parte di potenziali donatori stanno arrivando al San Bortolo di Vicenza.

La Regione ha inviato 9 unità cinofile da Verona (due ragazze, Emanuela Leso e Valentina Melchiori), Vicenza e Rovigo, alle quali si uniscono le due del Soccorso alpino (che ha mandato giù pure un medico e due infermieri, mentre altri 20 operatori si mettono n viaggio oggi), quattro, da Marostica e Occhiobell­o, dell’Associazio­ne nazionale carabinier­i (pronti 90 uomini) e tre della Croce Rossa di Treviso. «E’ pronta a rispondere alla chiamata del Dipartimen­to nazionale una colonna mobile per l’allestimen­to di un campo base da 250 posti — spiega l’assessore alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin — con tende, bagni e cucine. Due tecnici sono già in loco, per coadiuvare le centrali operative di Lazio e Marche». «Il Veneto purtroppo ha vissuto molte calamità naturali — dice il governator­e Luca Zaia — possiamo capire bene i momenti drammatici che stanno vivendo le regioni colpite dal sisma. Siamo vicini alla popolazion­e. La Protezione civile nazionale può contare su di noi per tutto l’aiuto necessario, in qualsiasi momento».

In prima linea l’esercito, con il Comando forze di difesa interregio­nale Nord di Padova, che coordina 30 reggimenti da impiegare nei soccorsi in caso di calamità naturali. «Abbiamo inviato 300 soldati, tra cui i paracaduti­sti guastatori del Genio di Legnago, appartenen­ti

Postiglion­e (Prot. civile) Il Veneto è stata una delle prime regioni a intervenir­e Bottacin (assessore) Siamo pronti a costruire un campo per 250 sfollati

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Vigili del fuoco Una squadra veneta al lavoro ad Amatrice. All’aba dala nostra regione sono partiti 27 mezzi e 62 uomini

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