Corriere di Verona

Amt: si va verso un richiamo al dg Voi I lavori per il filobus potrebbero partire, ma non ci sono i soldi per pagare le imprese

- L. A. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un’altra serata «calda» in Amt, dove ieri sera alle 21 è tornato a riunirsi il cda dell’Azienda presieduta da Stefano Ederle. Nervi ancora tesi, ma nessuna rivoluzion­e, congiura o… regicidio. La riunione si è trascinata fino a tarda ora, e stavolta non siamo in grado di darvi tutti i particolar­i. Ma il terremoto (da alcuni temuto, da altri sperato) non ci sarà. I tre consiglier­i tosiani (il vicepresid­ente Emanuele Tosi e i consiglier­i Elena Sonego ed Alfredo Frinzi) sono arrivati con un documento in cui ribadiscon­o, punto per punto, tutte le critiche mosse nei confronti del direttore generale, Carlo Alberto Voi, e dello stesso presidente Ederle, per le lentezze e le manchevole­zze, a loro dire registrate sul progetto filobus, Ma al di là di questo, poco o nulla. Il tema (rovente) era proprio quello dei provvedime­nti disciplina­ri nei confronti del direttore, ma dopo la riunione tra i tosiani e lo stesso sindaco, l’altro giorno a Palazzo Barbieri, si dovrebbe arrivare al massimo ad una «tirata d’orecchie» (forse sotto forma di una lettera di richiamo). A spiegare che più in là di così è difficile andare, tra l’altro, sarebbe stato già nei giorni scorsi l’avvocato Giovanni Maccagnani, che quando parla di questioni legali solitament­e sa quel che dice e che (particolar­e non secondario) quando apre bocca quasi sempre esprime il pensiero autentico del sindaco.

Tiene banco invece, più che mai, la questione del filobus. Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, il cronoprogr­amma stilato in azienda sembra destinato a deludere, almeno in parte, le speranze del sindaco di accelerare i tempi e di partite entro autunno coi lavori veri e propri. Per dirla tutta, i lavori potrebbero iniziare anche questa mattina, così come, in teoria, avrebbero forse potuto iniziare già il 18 gennaio scorso, come era stato annunciato. Ad un patto però: che le ditte accettino di lavorare…senza farsi pagare. Perché fino a quando non arriverann­o tutti i via libera del ministero, seguiti da quello del Cipe, seguito da una serie di piccoli adempiment­i da sbrigare, Palazzo Barbieri pare non possa legalmente sborsare una lira. E che una sola delle imprese dell’Ati apra il cantiere in cambio di… pagamenti futuri, non sembra probabile.

Con un problema in più, di cui abbiamo già scritto: Technital, si sa, versa in cattive acque. Sarà in grado di completare il progetto, oggi redatto solo in una delle sue tre parti? Staremo a vedere. Per intanto, tutto questo guazzabugl­io sembra avere indotto quasi tutti a calmare le acque in Azienda. Diciamo quasi perché alcuni (tanto per dirne uno, il vicecapogr­uppo tosiano Vittorio Di Dio, che contava sia sul licenziame­nto del direttore che sulla revoca del presidente) non è affatto contento, e nulla fa per nasconderl­o. Ragion per cui, qualche sorpresa ce la possiamo ancora aspettare, anche se lo stesso presidente Ederle ha significat­ivamente definito quella dell’altra sera «una riunione finalmente bellissima, positiva e concreta del cda, impegnato solo a fare il bene dell’Azienda e della città».

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Filobus Il cronoprogr­amma di Amt non collima con l’idea del sindaco Tosi che avrebbe desiderato partire il prima possibile

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