Corriere di Verona

L’esordio di Parigini: «Maran mi ha detto di divertirmi»

Il giovane prelevato dalla B come Inglese: «Imparo da Meggiorini». Ieri visite mediche per De Guzman

- Matteo Sorio

«Ero teso, non me l’aspettavo. Maran m’ha detto che sì, mancava poco e vincevamo 2-0, ma ci voleva responsabi­lità. «Entra, corri, aiuta e divertiti», parole sue, le mie prime consegne in serie A…». Torinese di Moncalieri, 20 anni, fiuto per area e profondità, le gioie del pallone scoperte grazie a mamma («ero una peste, così mi portò al campetto del Pancalieri per lasciarmi sfogare»), Vittorio Parigini s’inserisce in un preciso filone clivense, quello degli attaccanti pescati dalla B per vedere se nuotano nell’acquario di A.

La sua prima volta: ChievoInte­r, dentro a 4’ dal gong per Birsa, e il segno particolar­e è che l’ex piccola peste era qui da appena dieci giorni, l’11 agosto il prestito dal Toro al Chievo (ieri, invece, le visite mediche di Jonathan De Guzman, ufficiale a breve). E dunque: Parigini, 180 cm per 70 kg, parcheggi cadetti fra Juve Stabia (2013-14, 14 presenze) e Perugia (2014-2016, 50 partite, 8 gol) è una nuova-vecchia scommessa che il Chievo lancia e ha già lanciato.

Quattro precedenti, dal ritorno in A del 2008, per esiti alterni. Tipo Roberto Inglese, debutto in Chievo-Inter del 20.09.2015, oggi titolare e atteso alla prova del nove. Prima, Matteo Ardemagni: goleador a Modena, oggetto misterioso qui, 25.09.2013, esordio in Chievo-Juve. Chi l’ha scollinato bene, il salto di categoria, è Davide Moscardell­i, che il Chievo, annotati i gol con Cesena e Piacenza, promuoveva il 29.08.2010, contro il Catania, subito in rete, la prima di 10 totali in due stagioni e mezza. Resta fuori Pablo Granoche: El Diablo a Trieste, angioletto inoffensiv­o a Veronello, la sua prima in A il 23.08.2009 (ancora Chievo-Juve) e in due anni 4 gol su 48 gare. È il più giovane del filone, Parigini, lui ch’è cresciuto sfidando i più grandi. «Dagli Allievi Nazionali in poi, al Toro ero sempre un anno avanti rispetto ai coetanei, e questo m’ha aiutato». Parigini può aiutare il Chievo così: «Nasco punta centrale. Negli anni esterno, crosso oppure m’accentro e tiro. Però a Perugia ho rifatto la punta e mi viene quasi facile dialogare».

Il Chievo, invece, può aiutare Parigini a «capire la serie A. Da velocista guardo a Meggiorini, con me nel mio primo ritiro al Toro (cui bastò un’ora, al provino, per prendere Parigini, ndr). Ma pure a Pellissier, Inglese, Birsa. Il domani passa da ciò che imparerò adesso».

Parigini Nasco punta centrale, poi esterno: crosso oppure mi accentro e tiro

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