Corriere di Verona

Canty, duro di Harlem «Qui il livello è alto»

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«I playground di Harlem t’insegnano a essere quasi una bestia, si gioca rude, serve talento, e se riesci lì sai che puoi riuscire ovunque». La Scaligera Basket, quanto a tigna, sapeva che con Kareem Canty sarebbe andata sul sicuro. Lui, play di 186 cm, 23 anni, uscito da Auburn University in Alabama con un’ultima stagione da 18.3 punti, 5.3 assist e una sospension­e già raccontata dai media locali («sono molto competitiv­o, m’irrito quando perdo, venivamo da un periodo di sconfitte e col coach s’era persa l’armonia»), è il nuovo direttore d’orchestra per coach Frates, scelto dalla Tezenis (anche) perché, parola del ds Della Fiori, «è uno di grande personalit­à, un competitiv­o come spesso sono i newyorkesi». Newyorkese di Harlem, appunto, Candy. Lui ch’è figlio unico, papà appena tornato a casa dopo 8 anni in carcere: «Andarlo a trovare in prigione m’ha fatto capire che non volevo farmi risucchiar­e dalla strada». Fra le strade di Harlem due playground su tutti, «Rocker Park e l’Each One Teach One, da lì sono usciti molti Nba, è una palestra per il carattere». Nell’attesa del via per il 2 ottobre, Canty sta smaltendo il jet lag, lavorando con Boscagin e compagni alla palestra Coni (dove arriverà anche Michael Frazier II, l’altro americano, esterno di Florida già sfidato da Canty nella Ncaa). Le prime sensazioni? «Livello molto più elevato di quanto pensassi. Anche fisicament­e. Quasi ho visto più “blocchi” nella mia prima settimana a Verona che in tutta la vita». (m.s.)

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