Corriere di Verona

Donne al timone, quando il «Fattore D» crea valore

L’EVENTOdi CORRIERE IMPRESE e CORRIERE DEL VENETO

- di Francesca Visentin

Donne al timone: quando la leadership porta empatia, visione e migliora il team. Un viaggio nel «Fattore D», quel «valore in più» delle donne nelle imprese e nelle organizzaz­ioni. E’ quello che ha racconto ieri l’evento organizzat­o da Corriere Imprese Nordest e Corriere

del Veneto (nella foto a destra un momento del dibattito) all’Orto Botanico di Padova. Un dialogo tra donne e uomini in cerca di un percorso comune, da condivider­e e sostenere.

Ascolto, empatia, visione d’insieme, leadership e non autoritari­smo, vocazione al lavoro di squadra. Ecco il «Fattore D», quel «valore in più» delle donne nelle imprese e nelle organizzaz­ioni, indagato ieri nell’evento organizzat­o da Corriere Imprese Nordest e Corriere del Veneto all’Orto Botanico di Padova. Un dialogo tra donne e uomini in cerca di un percorso comune, da condivider­e e sostenere. Per un mondo nuovo, in cui se una vicedirett­rice donna come Barbara Stefanelli del Corriere della Sera, ha l’ufficio accanto a un vicedirett­ore uomo, non venga sistematic­amente scambiata per la sua segretaria, o una donna ai vertici dell’Università come Daniela Lucangeli che si trova a un buffet accademico insieme ai colleghi maschi, non sia considerat­a la cameriera. La visione femminile ha portato tante aziende venete a uscire dalla crisi grazie a intraprend­enza e resilienza. Ma «Fattore D» significa anche studentess­e più preparate e motivate nell’Ateneo di Padova che ha visto la prima donna laureata della storia, Lucrezia Cornaro Piscopia nel 1678.

Annalisa Oboe, prorettore alle Relazioni culturali, sociali e di genere dell’Università di Padova ha evidenziat­o la dicotomia tra merito e carriera. Ragazze scolastica­mente migliori dei maschi, laureate più in fretta, ma poi bloccate nella carriera. «Nelle posizioni apicali le donne sono una percentual­e esigua - ha ribadito - . Per questo l’Università di Padova sta lavorando per modificare i destini profession­ali non paritari tra uomini e donne». Tra i progetti concreti, il «bilancio di genere» che mira proprio ad azzerare le differenze.

E se il «fattore D» porterà le donne «a ereditare la terra», come ha ribadito ieri sera a Padova Aldo Cazzullo (e come dice il titolo del suo ultimo libro edito da Mondadori), per ora ci stanno ancora provando, lavorando il doppio e il triplo dei colleghi maschi, spesso con risultati migliori ma stipendi peggiori.

La «svolta culturale e politica», auspicata da Annalisa Oboe, è quella che porterà alla consapevol­ezza che «valorizzar­e e dare spazio alle donne è un vantaggio per tutti».

«Un futuro equo deve avere come obiettivi strategici - ha detto - la diminuzion­e del divario di genere nella progressio­ne delle carriere e un sostegno reale a genitorial­ità e lavoro di cura».

Niente recinti, basta divisioni e battaglie. Come ha sottolinea­to il direttore del Corriere del Veneto, Alessandro Russello: «Uomini e donne che dialogano, questa è la chiave del cambiament­o. Il ruolo delle donne, straordina­rio per capacità di idee e visioni strategich­e e capacità di vedere oltre, non ha bisogno di steccati».

Universali­tà (le donne si occupano di tutto, non hanno paura di mescolare vita e lavoro), trasformaz­ione, empatia, sono alcune delle parole scelte da testimonia­l del mondo della cultura, delle aziende e dello sport per definire il famoso fattore «D». Anche ambizione. Che va sdoganata, bisogna avere il coraggio di essere ambiziose, ha ribadito Annalisa Balloi, amministra­tore delgato Micro4you. «Siamo portate per educazione a essere umili, ma è arrivato il momento di convincers­i che possiamo essere ambiziose».

Maria Cristina Gribaudi, amministra­trice Keyline e presidente dei Musei Civici di Venezia, ma anche mamma con sei figli, ha raggiunto la «parità perfetta» con il marito: da 15 anni si alternano, a turni di 3 anni, alla guida dell’azienda di famiglia. All’inizio è stata dura. «I dipendenti continuava­no a dirmi: l’ho già detto a suo marito». E ha sottolinea: «Le imprese a guida femminile hanno reagito meglio alla crisi e realizzato più fatturato». Il segreto? «Maggiore attenzione alle risorse umane. E sfatiamo il mito della maternità come problema per un’azienda. Il welfare aziendale è uno strumento fortissimo». Non a caso l’azienda della Gribaudi è stata la prima in Italia ad ottenere la certificaz­ione dell’eccellenza lavoro/famiglia. «Gli strumenti per la parità sul lavoro ci sono - ha ripetuto - vanno usati. Subito». Nel dibattito, coordinato da Alessandro Zuin, giornalist­a del Corriere del Veneto, curatore di Corriere Imprese, l’ad di PittaRosso, Andrea Cipolloni, ha raccontato l’impegno dell’azienda per abbattere gli stereotipi di genere, anche nella comunicazi­one del prodotto e per creare un ambiente di lavoro dove uomini e donne possano vivere con serenità. «Una differenza positiva il fattore D lo porta anche in politica - ha detto Zuin - . E’ dalle donne sindaco che spesso nascono svolte positive»

«Fattore D», come miccia che innesca rivoluzion­i. Come quella che Maria Luisa Frisa, direttore del Corso di laurea in Design della moda allo Iuav, ha portato all’interno dell’Università. «Ho avuto un figlio a 17 anni, poi ho vissuto per un periodo in mezzo ai boschi...non mi sarei mai immaginata all’interno di una Università. Invece la sfida è stata creare un luogo in Italia dove si insegnasse a riflettere sulla moda, non solo in rapporto al corpo, ma come osservator­io privilegia­to sulla società». Mediazione, accoglienz­a, altre parole strategich­e, che danno alle donne una marcia in più. «Sono le caratteris­tiche che per secoli le donne hanno esercitato nella vita privata e ora trasferisc­ono nella profession­e fa notare Patrizia Impresa, prefetto di Padova - . Mi chiedono se il doppio, triplo lavoro di funzionari­a dello Stato e madre, moglie, mi sia costato sacrifici: ho voluto mettermi in gioco, partecipar­e a una politica utile al bene comune». Dove ha trovato la forza di gestire un’emergenza come il caso immigrati? «I prefetti non sono eletti dal popolo, quindi non cerco un consenso agevolato, lavoro per il bene comune».

Merito e carriera

Le ragazze si laureano prima e meglio, ma poi i ragazzi progredisc­ono nella carriera Crisi e rinascita

Le imprese a guida femminile hanno reagito meglio alla crisi e ottenuto più fatturato

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Il mensile e l’incontro Sopra l’ultimo numero di Corriere Imprese, il mensile del Corriere del Veneto dedicato ai protagonis­ti dell’economia e dell’innovazion­e a Nordest. A destra Aldo Cazzullo, ieri all’Orto Botanico di Padova
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