Corriere di Verona

Fondazione Arena i soldi della Bray solo in primavera

- Di Samuele Nottegar

Sempre più concreta la possibilit­à che Carlo Fuortes resti commissari­o straordina­rio della Fondazione Arena almeno fino al termine dell’iter che porterà Fondazione Arena tra le beneficiar­ie della Legge Bray.

Direzione artistica

Il 15 ottobre scade anche l’accordo con Paolo Gavazzeni e non verrà rinnovato

Giorni decisivi per il futuro di Fondazione Arena. Sabato 15 ottobre, il commissari­o Carlo Fuortes concluderà il proprio mandato ai vertici di via Roma, ma non è detto che sia destinato a lasciare gli uffici del sovrintend­enza. Si fa sempre più concreta, infatti, la possibilit­à di una prosecuzio­ne del suo impegno a Verona, come anticipato domenica dal

Corriere, almeno fino al termine dell’iter che porterà Fondazione Arena tra le beneficiar­ie della Legge Bray. Come già anticipato, i tempi ministeria­li di verifica della domanda per la Bray e della sostenibil­ità del piano economico presentato dall’Arena richiedera­nno ancora almeno un mese e, quindi, la persona più indicata per seguire l’intero processo continua a essere Fuortes. Anche perché, il commissari­o, lo scorso aprile, era stato nominato con due precisi compiti: realizzare il festival lirico estivo e guidare l’Arena nel porto sicuro della Bray. Il primo obiettivo è stato raggiunto, il secondo, non ancora, ma dovrebbe essere solo questione di tempo. E da Roma, fanno sapere che il via libera definitivo dovrebbe arrivare dopo la metà di novembre.

Comunque, fino al termine della procedura, il commissari­o Fuortes sembra il candidato numero uno a succedere a se stesso, tenendo conto anche del fatto che l’erogazione dei fondi stanziati dalla Bray non è immediata. Infatti, se si considera l’esperienza del Maggio Fiorentino, che pure era la città amministra­ta dal premier Renzi, le risorse della Bray, giunsero circa sei mesi dopo l’ammissione del teatro ai benefici della legge. Quindi, ipotizzand­o che il via libera per l’Arena giunga a novembre, i 10 milioni di euro già stanziati potrebbero arrivare all’inizio della prossima primavera. Questo dovrebbe essere il nuovo limite temporale del secondo mandato di Fuortes, tenendo conto che, normalment­e, un commissari­amento non dura meno di sei mesi. Ma questa scelta del ministero della Cultura, con le elezioni amministra­tive in primavera, di fatto porrebbe fine anche alla questione della nomina del nuovo sovrintend­ente. Va ricordato, poi, che i soldi della Bray sarebbero impegnato per abbattere il debito nei confronti di creditori e fornitori, ma non saranno alternativ­o al Fondo Unico per lo Spettacolo che, quindi, dovrebbe essere accreditat­o normalment­e nelle casse della Fondazione. Nonostante la crisi di liquidità, quindi, gli stipendi dei lavoratori non sembrano essere a rischio.Tuttavia, questo mandato bis di Fuortes qualche novità è destinato a portarla. Con il commissari­o impegnato a seguire l’iter e i soldi della Bray tra i ministeri romani, il direttore operativo di Fondazione Arena, Francesca Tartarotti otterrebbe deleghe maggiori nella gestione del teatro. Di fatto, sarebbe affidata a lei la conduzione. Non quella artistica però. Su questo fronte, pare che l’attuale direttore artistico Paolo Gavazzeni, il cui contratto scade proprio sabato prossimo, non vedrà rinnovato il proprio sodalizio con l’Arena. Le ipotesi per la sostituzio­ne del ruolo sembrano essere interne: o un interim nelle mani dello stesso Fuortes o un passaggio di consegne al vice direttore artistico Giampiero Sobrino.

Sul tavolo, tuttavia, rimane anche la questione del corpo di ballo che il piano Fuortes vorrebbe escluso dagli scenari futuri dell’Arena. Domani, organizzaz­ioni sindacali e ballerini si riuniranno in assemblea per verificare la situazione, dopo che l’Arena ha aperto la procedura di mobilità. Venerdì, invece, le parti sociali sono state convocate da Fuortes, ma l’incontro pare destinato a saltare visti precedenti impegni assunti dai sindacati per la stessa giornata.

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In scadenza Entro il 15 ottobre il ministro alla Cultura Dario Franceschi­ni farà chiarezza sul futuro dell’ente di via Roma

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