Corriere di Verona

Bottigliat­e e arresto all’hotel dei rifugiati

Ieri l’arrestato è stato condannato a un anno e liberato. Per la vittima 7 giorni di prognosi

- Di Laura Tedesco

Lite a colpi di bottiglia con tanto di arresto finale per lesioni personali volontarie nell’«hotel dei profughi», il Rizzi di Bussolengo.

Lite a colpi di bottiglia con tanto di arresto finale per lesioni personali volontarie nell’«hotel dei profughi», il Rizzi di Bussolengo. E da quando ospita i richiedent­i asilo, è la prima volta che si consuma un reato all’interno della struttura ricettiva. Finora infatti gli altri due rifugiati finiti in carcere erano stati beccati a infrangere il codice penale fuori dall’albergo che li sta ospitando in attesa di vedersi assegnare l’agognato permesso a restare in Italia.

La «prima volta» di cui andare tutt’altro che fiero spetta a David Ogbekhilu, classe ‘92, provenient­e dalla Nigeria: è lui il protagonis­ta in negativo del litigio degenerato in aggression­e violenta di cui si è ritrovato scenario l’hotel Rizzi. Ha usato una bottiglia come «arma impropria» per colpire un connaziona­le ospitato dalla stessa strutture e gli ha provocato una ferita lacerocont­usa alla mano sinistra, facendolo Ai Crocioni L’hotel Rizzi di Bussolengo da anni ospita decine di richiedent­i asilo finire dritto per le medicazion­i all’ospedale Orlandi di Bussolengo dove gli è stata diagnostic­ata una prognosi di 7 giorni. È accaduto tutto sabato sera attorno alle 21. 30 e, stando a quanto è emerso ieri mattina nel corso dell’udienza di convalida che si è tenuta all’ex Mastino, a dare inizio all’alterco sarebbe stato proprio l’arrestato. Difeso dall’avvocato Francesca Toffali, durante il processo con rito direttissi­mo ha tentato di difendersi in aula dichiarand­osi dispiaciut­o per ciò che era successo e promettend­o che non si sarebbe verificato mai più. Prendendo la parola in udienza,inoltre, ha precisato di essere perfettame­nte consapevol­e del fatto che violando la legge stava rischiando di perdere i suoi attuali privilegi connessi allo status di rifugiato. Ha aggiunto che in Nigeria lavorava come meccanico e di trovarsi a Verona con un permesso di soggiorno rilasciato dal questore e valido fino ad aprile 2017. Scarcerato dal giudice dopo che gli è stata inflitta la pena di un anno, ha già potuto far ritorno nella struttura di accoglienz­a.Futile, a quanto emerso finora, anche il motivo della lite violenta: l’arrestato sosteneva che l’aggredito gli avrebbe dovuto ridare l’ammontare di un prestito risalente a qualche settimana fa, «ben» 3,5 euro.Quel debito irrisorio, secondo le indagini effettuate dai carabinier­i di Bussolengo che sono subito intervenut­i sul posto, sarebbe bastato per mandare su tutte le furie il nigeriano finito poi in carcere per quella bottigliat­a rifilata al rivale. Quest’ultimo, quando si era sentito chiedere la restituzio­ne di quei famigerati 3,5 euro, aveva negato che tale cifra gli fosse mai stata data dal connaziona­le. Una divergenza di vedute che ha fatto scatenare tra i due un parapiglia iniziato nel cortile dell’hotel e terminato qualche minuto dopo in uno dei corridoi all’interno della struttura. È lì infatti che l’arrestato ha afferrato una bottiglia in vetro rotta e, impugnando­la per il manico,ha colpito la vittima alla mano sinistra, provocando­gli un taglio da cui ha immediatam­ente preso a uscire del sangue. L’intera scena sarebbe avvenuta sotto gli occhi di almeno un testimone, che avrebbe poi confermato tale versione dei fatti ai militari della locale stazione di Bussolengo. Sentito a sua volta dai carabinier­i dopo essere stato soccorso all’Orlandi, il nigeriano ferito (che ha tre anni in meno del suo aggressore) ha aggiunto che Ogbekhilu l’aveva giò colpito con un pugno in cortile, ma che lui non gli doveva neppure un euro e che si è difeso solo a spintoni. Invece, ha puntato il dito contro il connaziona­le, lui mi ha dato quella bottigliat­a intenziona­lmente. E l’ha mandato in ospedale.

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