Corriere di Verona

Etilometri «fermi» per revisione In città ne funzionano due su cinque

L’Asaps: tempi biblici del Ministero. Vigili e stradale: i controlli non si fermano

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La guerra alla guida in stato di ebbrezza si combatte con armi…spuntate. La denuncia arriva dall’Associazio­ne sostenitor­i e amici della polizia stradale (Asaps) che punta il dito contro i tempi biblici delle revisioni degli etilometri disposte dal Ministero delle Infrastrut­ture e dei Trasporti. «Sono centinaia i dispositiv­i fermi da mesi nei laboratori autorizzat­i, in attesa della prevista revisione annuale presso il Centro superiore ricerche prove autoveicol­i e dispositiv­i di Roma e presso il Centro prove autoveicol­i di Milano» spiega il presidente Giordano Biserni. Per legge, infatti, questi dispositiv­i devono essere controllat­i a cadenza annuale; ma qualcosa nel meccanismo si è inceppato e le pattuglie impegnate sulla strada, si ritrovano costrette a fare i proverbial­i «salti mortali» per accertare il tasso alcolemico dei conducenti fermati.

Verona, non fa eccezione. Al comando della polizia municipale, dei cinque etilometri in dotazione, attualment­e ne sono a disposizio­ne solo due. «Ma i controlli non si sono mai fermati» garantisce il comandante Luigi Altamura. I dispositiv­i erano stati inviati al centro di Roma (due sono partiti ad aprile) e ora sono stati trasferiti in quello della Lombardia attivato appositame­nte in estate per smaltire gli arretrati.

Stessa musica anche negli uffici della polizia stradale: sui 18 etilometri in dotazione per la nostra provincia, attualment­e se ne contano 12 impiegati in strada. «Sappiamo che i tempi delle revisioni possono essere lunghi – commenta il comandante Girolamo Lacquaniti -. Di norma un terzo dei nostri dispositiv­i è fermo per la revisione».

La questione, non si limita alla polemica sollevata dall’Asaps, ma ha conseguenz­e anche per quel che riguarda il fronte penale. Perché in caso di infrazione al codice rilevata con un etilometro non revisionat­o, l’accusa in tribunale non regge. In altre parole, per poter condannare un conducente ubriaco, il dispositiv­o deve essere perfettame­nte a norma. «Cosa possono fare gli organi di polizia di fronte ai nuovi reati introdotti con la legge sull’omicidio stradale, se per accertare l’ebbrezza non si dispone di etilometri?» conclude polemico Biserni. (e.p.)

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Alcoltest I dispositiv­i (archivio)

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