I maratoneti del Chievo e la sfida alla tartaruga Milan
I «vecchietti» di Maran corrono più di tutti, in fondo alla classifica i rossoneri di Montella
Maratoneti e tartarughe. Il Chievo è la squadra che corre più chilometri, il Milan è quella che ne corre di meno. Di qua ne hanno fatto una filosofia, di là è un aspetto marginale. Eppure la strada fatta in classifica è la stessa, 13 punti. C’è una graduatoria che conta i passi di ogni squadra e che racconta come il big match di domenica sera, al Bentegodi, farà la tara a due filosofie diverse. Il Chievo che pressa alto, il Milan ch’è più prudente. Sullo sfondo quel dato lì: 109.16, sono i km che il Chievo macina in media a partita, primo posto davanti a Lazio (108,52) e Napoli (107,79); 101.19, sono i km del Milan, ultimo dietro a Sampdoria (101,97) e Atalanta (103,07). È una caratteristica del calcio di Rolly Maran, la corsa, tanto che il Chievo, dopo 7 turni come oggi, era il club maratoneta pure la scorsa stagione.
La squadra con l’età media più alta d’Europa, dunque, è quella che fa mulinare di più le gambe. Lo sottolineava anche Riccardo Meggiorini la settimana scorsa: «Fra i segreti del Chievo c’è il fatto che corriamo tantissimo». Lo rimarcava, due settimane fa, Antonio Floro Flores: «Non appena arrivi al Chievo ti mettono in testa che bisogna salvarsi e per salvarsi bisogna correre più degli altri». Lo ripeteva Valter Birsa, durante il ritiro estivo, sotto la bacchetta del preparatore atletico Roberto De Bellis: «Ognuno deve saper attaccare e difendere, quindi è un obbligo correre tutti quanti». Poi, chiaro, la qualità del lavoro passa anche per le voci specifiche: scatti, distanze percorse in accelerazione. Tutti capitoli dove il Chievo di Maran naviga da sempre nei quartieri alti. Qual è, allora, la top 5 dei gialloblù? Sul podio, com’è naturale che sia, i tre centrocampisti titolari: Perparim Hetemaj bolla 11.27 km di media a match, Ivan Radovanovic gira a 11.14, Lucas Castro segue a 11.03, e non è un caso che il lavoro dinamico della mediana pandorata (vedi anche le palle rubate per ripartire) sia uno dei fattori tattici di Maran. Al quarto e quinto posto, invece, i due terzini: Massimo Gobbi, 11.01 km ogni 90’ che si traducono in miriadi di cross, resistenza spaventosa per uno prossimo ai 36 anni (il 31 ottobre) e Fabrizio Cacciatore, l’altro pendolare, fascia destra, 10,32 km a gara. Ma non vanno dimenticati gli attaccanti e il loro aiuto continuo: prendiamo Roberto Inglese, che contro l’Inter all’esordio e a Napoli, sesto turno, è risultato il secondo maratoneta di giornata. Dall’altro lato, i principali «chilometristi» del Milan sono Bonaventura, Kucka e il terzino Calabria, piuttosto distanziati. Ma non se fa troppo un cruccio, Montella. Nel senso che il suo Milan non aggredisce come il Chievo, semmai aspetta, prova a tenere le linee vicinissime, punta su accelerate e giocate nello stretto. A Milanello c’è più qualità, a Veronello sono più operai. Certo è che il Chievo, domenica, cercherà la vittoria provando a correre più dell’avversario.
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