Corriere di Verona

«Il Far West in città? Colpa dei tedeschi»

I tre sinti arrestati: siamo truffatori, non rapinatori. Oggi il gip scioglie la riserva

- La. Ted.

Far West in corso Porta Nuova:oggi la «sentenza» del gip.Tre sinti che scappavano con una valigia di diamanti, due tedeschi che li inseguivan­o a tutta velocità dopo essersi resi conto di essere stati letteralme­nte truffati con soldi falsi dai fuggitivi. In città è stata mezzora di panico, ieri è stato il giorno dell’udienza di convalida con il giudice per le indagini preliminar­i Luciano Gorra chiamato a dover decidere su convalida e misura cautelare. Oggi il «verdetto».

Far West in corso Porta Nuova:oggi la «sentenza» del gip.Tre sinti che scappavano con una valigia di diamanti, due tedeschi che li inseguivan­o a tutta velocità dopo essersi resi conto di essere stati letteralme­nte truffati con soldi falsi dai fuggitivi. In città sabato è stata mezzora di panico, ieri è stato il giorno dell’udienza di convalida con il giudice per le indagini preliminar­i Luciano Gorra chiamato a dover decidere su due punti fondamenta­li: in primo luogo, se convalidar­e o meno il provvedime­nto di arresto in flagranza scattato sabato sera per mano della polizia ai danni dei tre sinti con l’accusa di rapina in concorso; in seconda battuta, altrettant­o importante, se disporre o meno la custodia cautelare in carcere per i tre indagati. Per legge il magistrato ha tempo fino a questa mattina per sciogliere la riserva; nella tarda serata di ieri, dal suo ufficio all’ex Mastino, il gip Gorra era ancora impegnato a mettere a punto il delicato provvedime­nto: oggi se ne conoscerà dunque il «verdetto».

Inversioni di marcia, di corsia, di marciapied­e. Almeno 4 colpi di arma da fuoco alle 15 di un affollato sabato pomeriggio lungo una delle principali arterie d’accesso al centro storico. E tutto per il «bidone» su una compravend­ita di diamanti tra due commercian­ti tedeschi (i truffati) e tre sinti (che hanno rifilato alle vittime un acconto da 10mila euro con la maggior parte delle banconote che, tranne le prime più visibili, riportavan­o addirittur­a la scritta «Fac simile»).

In manette e in carcere per rapina sono finiti sabato sera i tre serbi di etnia sinti provenient­i dal campo nomadi di Bollate Daniele Jovanovic, Danica Jovanovic (entrambi pregiudica­ti per svariati furti e rapine) e Tomas Sureu (ufficialme­nte senza condanne, ma potrebbe averle subìte avvalendos­i di qualche «alias»). A condurre l’inchiesta è il pubblico ministero di turno Elisabetta Labate che, per l’accusa, oltre alla convalida degli arresti ha chiesto anche al gip di tenerli in cella per rapina. «Dateci la valigia con dentro i diamanti, siamo armati»: sarebbe stata la minaccia dell’uso di una pistola gridata dai tre sinti nel parcheggio dell’hotel Plaza in Zai, il fulcro del «colpo» fruttato ai sinti le pietre che i due tedeschi spacciavan­o del valore di 350mila euro, ma che in realtà sul mercato non ne varrebbero più di 200mila euro. Trattando via internet, i sinti si erano impegnati a dare una prima rata durante l’incontro «tra gentiluomi­ni» a cui si erano dati appuntamen­to sabato pomeriggio a Verona, zona industrial­e, promettend­o di consegnare ai tedeschi il resto della somma pattuita in un secondo tempo.

I cinque, dopo essersi visti una prima volta a Milano, avevano concordato che le cose dovessero andare così. Invece quel è successo dopo ha fatto catapultar­e per mezzora, dalle 15 in poi, una delle principali arterie d’accesso alla città in uno scenario da film. Eppure ieri, rispondend­o al gip, i tre sinti hanno negato la rapina e l’uso di armi. Hanno detto che non rientra nel loro modus operandi, hanno ammesso la truffa ma li hanno incolpati sia degli spari che del «caos stradale». Hanno aggiunto che sentendo i tedeschi sparare avevano paura che li ammazzasse­ro. È andata proprio così?

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 ??  ?? Vicolo Sorte Sopra le due auto distrutte dopo l’inseguimen­to A lato l’intervento dei poliziotti e dei vigili arrivati prontament­e sul posto
Vicolo Sorte Sopra le due auto distrutte dopo l’inseguimen­to A lato l’intervento dei poliziotti e dei vigili arrivati prontament­e sul posto

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